Pensioni amianto Ilva, trentuno indagati per truffa e falso

GENOVA –  Sono trentuno gli avvisi inviati dalla  procura di Genova a conclusione delle indagini preliminari relative alle pensioni Ilva per amianto. Coinvolti un sindacalista della Fiom Cgil, tre ex funzionari e dirigenti dell’Inail e 28 ex lavoratori dell’Ilva di Cornigliano.

Tutti sono accusati di truffa ai danni dell’Inps e falso. Gli avvisi di chiusura dell’indagine preliminare, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio, sono stati inviati ad Armando Tiragallo, già ai vertici della Rsu di Fiom Cgil, all’ex direttore provinciale dell’Inail Pietro Pastorino e agli ex funzionari Cinzia Rotella e Paolo Rebollini, già coinvolti nella maxi inchiesta su Ansaldo sulle pensioni amianto che la procura ritiene non dovute.

Secondo la procura  il sindacalista avrebbe scritto di suo pugno su carta intestata Ilva i curricula sulla base dei quali sono stati realizzati i fascicoli per le richieste delle pensioni amianto. Quindi, in accordo con l’Inail, i fascicoli sarebbero stati inviati all’Inps che avrebbe assegnato le pensioni, in ottemperanza della legge 257 del 1992 che prevede scivoli e prepensionamenti. La truffa, nel complesso, ammonterebbe a 5 milioni di euro per questa prima tranche dell’indagine. 

Gli indagati hanno avuto accesso ai pensionamenti speciali dal 1995 al 2009. Le indebite percezioni di denaro vanno da un massimo di 490mila euro a un minimo di 15mila euro.

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