Napoli. 17enne ucciso, il colpo è stato esploso frontalmente

 

NAPOLI – E’ terminata l’autopsia all’Istituto di medicina legale del Secondo policlinico di Napoli,  sul corpo di Davide Bifolco, il 17enne ucciso nel capoluogo partenopeo dopo un inseguimento dei carabinieri nel rione Traiano nella notte tra giovedì e venerdì scorsi.

Il medico legale incaricato è Massimo Esposito, mentre il perito nominato dalla difesa dei familiari del ragazzo è il professore Vittorio Fineschi.  Stando a quanto emerso dall’autopsia Bifolco è stato ferito mortalmente da un colpo di pistola esploso frontalmente, cioè al petto, e non di spalle. È quanto racconta ai cronisti il legale della famiglia, avvocato Fabio Anselmo, che ha preso parte all’autopsia. Il penalista ha spiegato che c’è «un foro di entrata anteriore e un foro di uscita posteriore» sul cadavere del giovane. E che la direzione «dovrebbe essere trasversale». «La linea è – ha proseguito Anselmo parlando con i giornalisti – quasi orizzontale e compatibile con quanto abbiamo appreso dai testimoni». Il legale ha poi aggiunto che la posizione anche dei periti è «concorde».

Salvatore Pane, l’ avvocato del carabiniere gli esami autoptici effettuati oggi ha confermato la tesi del suo assistito, ovvero che “Nessun colpo è stato sparato alle spalle”. L’avvocato Pane aggiunge che quanto emerso dall’autopsia «smentisce la tesi di Triunfo (Salvatore, 18 anni, il giovane alla guida dello scooter su cui c’era anche Davide, quello che era stato bloccato dal carabiniere prima che partisse il colpo di pistola, ndr) e anche quella di altri testimoni». «Nessun colpo è stato sparato a mano tesa – insiste – nessun colpo è stato sparato alle spalle». Questa mattina il legale del carabiniere non ha assistito all’autopsia. «Non avevamo un nostro perito – spiega Pane – soprattutto eravamo sicuri delle capacità e della serietà di chi ha operato».

Nel frattempo è ancora tensione per l’accaduto. Oggi delle scritte offensive sono state rinvenute all’interno degli uffici comunali di Mugnano di Napoli dove sono stati danneggiati alcuni locali. Sui muri è apparsa anche la scritta «Carabiniere assassino». Due i minori, un sedicenne e un quindicenne, sono stati denunciati dai carabinieri per furto e danneggiamento.

Entrambi sono studenti incensurati. Secondo quanto accertato dalle indagini, i due giovani, la notte scorsa, si sono introdotti negli uffici della locale Polizia municipale dalla porta antipanico rubando due paline di segnalazione e scrivendo con matita e pennarelli vari disegni e scritte offensive sui muri, tra le quali «Carabiniere assassino». 

 

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