Terremoto. A L’Aquila in diecimila per non dimenticare

L’AQUILA – Alla fiaccolata della commemorazione per l’anniversario (sesto) dai tragici accadimenti legati al terremoto che alle 3.32 del 6 aprile 2009 devasto’ L’Aquila e il circondario, hanno preso parte circa 10 mila cittadini.

Il sisma provoco’ 309 vittime, piu’ di 1.500 feriti e oltre 70.000 sfollati. In testa al corteo anche familiari di alcuni degli studenti stranieri che persero la vita quella notte. Alcuni

genitori di giovani scomparsi sei anni fa indossavano una casacca con la scritta “il fatto non sussiste” con la data della sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila e del terremoto. Tra le autorita’ presenti, oltre al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, con i gonfaloni delle due citta’. “Doveroso essere qui – ha detto il primo cittadino del capoluogo adriatico – per mostrare vicinanza e solidarieta’ a questa citta’ ferita. Fa male vedere il centro storico cosi’ vuoto e cosi’ colpito dal sisma”.

“Credo che il clima sia cambiato – ha affermato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente -.Il dolore oggi viene vissuto in modo piu’ raccolto, anche se per questa occasione ha influito la concomitanza delle festivita’ pasquali. Ma la commemorazione del 6 aprile deve diventare sempre di piu’ un momento della storia di questa citta’”. Presente anche il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio. Alla fiaccolata c’erano, inoltre, le senatrici aquilane Stefania Pezzopane (Pd) ed Enza Blundo (M5S), i consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci, Maurizio Di Nicola, Lucrezio Paolini e Lorenzo Berardinetti. “E’ un momento struggente, doloroso straziante – ha detto Di Pangrazio – ma bisogna pensare al futuro con positivita’, con grande forza e fiducia. Lo Stato sta facendo la sua parte siamo in una fase di svolta, tutti insieme, in particolare istituzioni e cittadini, si deve reagire. La Regione ci vuole essere”. Dal vecchio tribunale, punto di ritrovo, il corteo, intorno alle 22 di ieri sera, e’ risalito lungo via XX Settembre e ha sostato davanti la Casa dello studente crollata a seguito del sisma. Otto gli universitari rimasti uccisi sotto le macerie. Una “via crucis” davanti agli edifici simbolo della tragedia, fino a raggiungere piazza Duomo, dove, alle 3.32, sono stati letti i nomi delle 309 vittime. Per ogni nome un rintocco di campana proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio. 

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