Bancarotta fraudolenta, arrestato ex presidente della provincia di Salerno

SALERNO – È agli arresti domiciliari l’ex presidente della Provincia di Salerno Angelo Villano.

L’accusa è di bancarotta fraudolenta, aggravata dalla rilevante entità del danno patrimoniale. Stessa sorte alle due sorelle Elisa e Giovannina Villani, e per una quarta persona, Bartolomeo Pagano. Tutti coinvolti nell’inchiesta della Procura di Salerno in merito al fallimento dell’impresa di famiglia l’Alvi spa e la Sannio Discount srl. Le ordinanze sono state eseguite dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, diretto dal colonnello Antonio Mancazzo. In una nota si spiega che le indagini hanno permesso di rivelare “una pluralità di gravi condotte finalizzate al raggiungimento di un preordinato programma criminale che, nella loro successione temporale, hanno determinato il progressivo svuotamento del patrimonio aziendale, avvantaggiando altre società, rientranti nell’orbita del ‘Gruppo Alvi’, in modo da sottrarlo deliberatamente al ceto creditorio”.

Angelo Villani è consigliere provinciale a Salerno orbitante nel gruppo misto. Dalle ultime elezioni ne esce sconfitto, non riuscendo a farsi rieleggere come Presidente della Provincia, incarico rivestito attualmente da Edmondo Cirielli, Pdl. Nel 2009 il gruppo di supermercati facenti capo allo stesso Villani, con circa 1200 dipendenti, si trova impantanato in una crisi che sfocia nella sentenza di fallimento da parte del Tribunale di Salerno. Secondo quanto riportato dalle indagini “la bancarotta fraudolenta si è realizzata mediante una sistematica opera di svilimento del patrimonio aziendale, attuata attraverso plurime distrazioni di merci, di attrezzature ed impianti, nonché con il materiale prelevamento degli incassi giornalieri dei diversi punti vendita, custoditi all’interno delle security bags, nel periodo immediatamente precedente la declaratoria di fallimento della società capogruppo ‘Alvi Spa’, per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro”. Sarebbero questi trasferimenti di beni fra la principale del gruppo l’Alvi spa e le altre società satelliti Super Alvi, Iper Alvi, Alvi Service e Alpa spa ad aver destato l’attenzione degli inquirenti.

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