Padre in fuga con figlio. Auto rintracciata in Spagna

TORINO – Ancora nessuna notizia di Enzo Costanza, l’impiegato 38enne residente a Orbassano, nel Torinese, fuggito martedi’ sera insieme al figlio neonato. L’uomo, da quanto riferiscono i carabinieri, ha pernottato a Lione tra il 14 e il 15 aprile.

Secondo alcuni testimoni il bambino era con lui e stava bene.  “Il piccolo? Era nel suo ovetto e sembrava stare bene”, hanno riferito alla gendarmeria francese alcuni testimoni che sostengono di avere notato Costanza. La gendarmeria, che collabora con i carabinieri alle ricerche dell’uomo, ha appurato che padre e figlio hanno trascorso nell’hotel di Lione la notte tra martedì e mercoledì e che l’uomo, oggi intercettato nella zona di Valencia, in Spagna, ha pagato la stanza con la carta di credito. L’auto sulla quale ha viaggiato è stata rintracciata sempre in Spagna.

L’uomo, che soffre di problemi psichici, aveva interrotto qualche giorno prima della fuga la terapia farmacologica a cui si stava sottoponendo.  Nel frattempo la tragica vicenda di Enzo Costanza richiama ad un altro caso di scomparsa ancora irrisolto a distanza di anni. È quello delle gemelline di sei anni Alessia e Livia Schepp, svanite nel nulla il 30 gennaio 2011. Le bimbe, che vivevano con la madre a Saint Sulpice vicino Losanna, in Svizzera, avevano trascorso il fine settimana con il padre, Matthias, che il successivo 3 febbraio si suicidò lanciandosi sotto un treno a Cerignola, nel foggiano. Ma di Alessia e Livia non sono state trovate più tracce. L’uomo, che non accettava la separazione con la moglie e madre delle bimbe, Irina Lucidi, di origini italiane, si gettò sotto un treno dopo essere andato in Corsica, senza fornire informazioni chiare sulla sorte delle due bambine. L’ultimo presunto avvistamento delle gemelline risale alla fine di settembre del 2013, quando la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, sulla base di alcune presunte rivelazioni, aprì un fascicolo d’inchiesta sulla scomparsa delle due bimbe ordinando un blitz in un campo nomadi al confine tra Oristano e Nuoro. Ma le ricerche non approdarono a nulla di concreto. Senza risultato sono state anche le ricerche della polizia, nella zona del suicidio, di un registratore a nastro che Matthias Schepp pare portasse sempre con sè. Nel 2011, in occasione del settimo compleanno di Alessia e Livia, la madre Irina Lucidi annunciò la creazione di una fondazione attiva nella ricerca di bambini scomparsi, la Missing Children Switzerland.

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