Strage Immigrati. Chi è lo scafista arrestato?

ROMA – Il tunisino 27enne accusato di essere il ‘comandante’ del barcone affondato sabato notte a largo della Libia, causando la morte di 700 persone, non si chiama Mohammed Ali Malek, come ha detto ai giudici italiani, ma Nourredine Mahjoub, ed e’ originario della citta’ costiera di Chebba, a nord di Sfax.

Lo ha raccontato il fratello Makrem da Tunisi aggiungendo che lo stesso Mahjoub sarebbe stato un migrante in fuga costretto con la forza a comandare l’imbarcazione solo perche’ aveva fatto il pescatore ed aveva una minima conoscneza del mare. Non solo. Mahjoub era gia’ entrato clandestinamente in Europa dove era arrivato 5 anni prima in Italia (a Mazara del Vallo) e poi in Francia (a Lione) da dove e’ stato espulso, due anni fa. Recentemente era andato in Libia in cerca di un lavoro. 

“Mio fratello e’ stato reclutato da libici per lavorare in un caffe’ alcune settimane fa ma dopo poco e’ stato obbligato con la forza da trafficanti (di esseri umani) a pilotare (l’imbarcazione) perche’ aveva una certa conoscenza del mare dopo aver lavorato su un peschereccio con nostro padre”, ha dichiarato, Makrem Mahjoub. Quest’ultimo ha aggiunto di sapere come si sono svolti i fatti perche’ il fratello lo aveva chiamato terrorizzato “in lacrime” dalla Libia quando “lo hanno prelevato e portato sulla barca”. Makrem non e’ stato in grado di chiarire perche’ il fratello abbia fornito una falsa identita’ alle autorita’ italiane.

“Quando ho visto mio fratello in tv arrestato in Italia ho veramente creduto che fosse sotto l’effetto di droghe. I responsabili sono quanti l’anno reclutato. Ma lui e sono un’altra vittima della Libia senza legge”.

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