Chiusa casa di cura chiusa: anziani segregati vivevano in stanze con escrementi

ROMA – Anziani chiusi in una stanza, umida e sporca, con tracce di escrementi a terra. E’ la scena che si sono trovati davanti i poliziotti del commissariato Lido di Roma scoprendo una casa di cura abusiva all’Infernetto.

I gestori sono stati denunciati per sequestro di persona, abbandono di incapace e somministrazione di medicinali da parte di personale non qualificato e senza titolo. La scoperta è stata fatta durante un controllo amministrativo effettuato in una casa di cura regolarmente autorizzata; ad insospettire gli agenti è stata però una porta chiusa a chiave che altro non era un ”passaggio” in una adiacente struttura risultata del tutto abusiva. Dopo una breve resistenza, i gestori hanno aperto questa porta e i poliziotti si sono trovati davanti immagini raccapriccianti. Alcuni anziani sono stati infatti trovati chiusi a chiave all’interno di un’altra grande stanza umida e sporca, mentre sul pavimento sono state trovate tracce di escrementi. All’interno della struttura, posta poi sotto sequestro, al momento del controllo, non è stato trovato nessun medico e personale infermieristico. 

Gli investigatori hanno richiesto la collaborazione di personale della Asl Rm D – Sicurezza negli ambienti di lavoro, Sicurezza e igiene degli alimenti e nutrizione e, per gli aspetti di specifica competenza, del II gruppo della guardia di finanza. I funzionari della Asl Rm D hanno contestato violazioni sulla sicurezza sul lavoro nonché sequestrato, con obbligo di distruzione, oltre 35 kg di derrate alimentari non tracciate e in parte anche scadute. La guardia di finanza sta verificando la posizione di alcuni lavoratori trovati senza contratto di lavoro. In totale diciannove erano gli ospiti della struttura, 10 dei quali collocati nella casa di cura autorizzata, mentre nove in quella abusiva. Questi ultimi, di età compresa tra i settanta e i novant’anni, sono stati affidati ai propri familiari ad eccezione di uno che, senza famiglia, è stato collocato tramite gli assistenti sociali del Comune di Roma in un’altra struttura sanitaria.  

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