8 marzo, FlashMob a Fiumicino. “Le donne non sono manichini sexy”. FOTO e VIDEO

FIUMICINO (ROMA) – Flash Mob a Fiumicino per denunciare la condizione delle lavoratrici.

Una denuncia – come spiega Susi Ciolella dell’Usb – che vuole rappresentare tutte quelle donne senza diritti e nelle quali dietro un apparente serenità spesso si celano storie drammatiche di grande sofferenza e accettazione, ma soprattutto di silenzi assordanti.

La giovane attrice di teatro Vanja Martini, in sottoveste nera e manette ai polsi, ha recitato un monologo sullo sfruttamento delle donne ed un gruppo di lavoratrici, con cartelloni contro la violenza sulle donne e per la dignità del lavoro, ha rappresentato il mondo aeroportuale e le difficoltà della condizione dentro Fiumicino.

“L’aeroporto di Fiumicino sta diventando un grande centro commerciale, in cui i diritti sono sempre più al ribasso; una fabbrica di precarietà, in cui si sono persi oltre 10.000 i posti di lavoro e le donne sono le più colpite, perché esodate e perché madri”, ha ribadito durante l’iniziativa Susi Ciolella, dell’USB Lavoro Privato. “Le donne sono anche le lavoratrici a minor costo, con part time obbligatori, sottoposte a continui ricatti per mantenere le proprie tutele “, ha aggiunto la sindacalista USB.

Attorniata delle lavoratrici con tamburelli e nastri colorati, la giovane cantante Virginia Casagrandeha poi eseguito “Ebano” dei Modena City Ramblers, per denunciare la violenza e lo sfruttamento subìto da troppe donne immigrate. “Siamo donne che lottano, ogni giorno per i propri diritti, per il welfare e per la dignità del lavoro. Donne coraggiose come Valentina, lavoratrice aeroportuale, che dopo l’incendio del 7 maggio continua a stare male e combatte per avere giustizia”,  ha denunciato Elena Casagrande, lavoratrice e sindacalista USB.

“Le aziende ci vogliono belle, taglia 38, sexy, con il rossetto rosso obbligatorio, e invece ci avranno determinate e pronte a lottare per i nostri diritti.  E se ci discriminano perché madri, noi lotteremo ancora di più per difendere i nostri figli e il loro futuro”, ha concluso Elena Casagrande.

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