Maxi sequestro di cibo dalla Cina. Coldiretti, primato negativo

ROMA – Nell’ambito dei controlli su importatori, grossisti e commercianti operanti nella distribuzione di derrate alimentari di origine extra UE nelle province di Firenze e Prato, i Carabinieri del Nas hanno scoperto un meccanismo costruito ad arte per nascondere la presenza di materie prime di origine animale provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese (carne di maiale, uova di anatra, zampe di pollo, bevande a base di latte, granulato per brodo a base di pollo ed uova) tutte soggette, per motivi sanitari, a divieto assoluto di importazione nella Unione Europea.

Nelle oltre 1.500 confezioni di alimenti sequestrati per un totale di 570 chili, le società importatrici indicavano in etichetta la presenza delle materie prime vietate mediante l’apposizione di ideogrammi cinesi, riportando in lingua italiana esclusivamente le indicazioni relative agli ”ingredienti leciti”. Al termine delle attività sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria 11 commercianti, tutti di nazionalità extracomunitaria, per l’illecita importazione di prodotti di origine animale provenienti dalla Cina, elevate sanzioni amministrative per 15.000 euro circa violazioni in materia di autocontrollo e carenza di requisiti igienico sanitari, e sequestrati 570 chili di alimenti vari di cui circa 70 chili contenuti in buste anonime e prive di qualsiasi documento idoneo a consentirne la rintracciabilità, per un valore di circa 3mila euro.

Coldiretti, alimenti low cost che ingannano i consumatori

E’ positivo il sequestro di cibo illegalmente proveniente dalla Cina che nel 2015 ha conquistato il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti, nel commentare l’operazione dei Carabinieri del Nas che ha portato alla scoperta di un meccanismo costruito ad arte per nascondere la presenza di materie prime di origine animale provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese (carne di maiale, uova di anatra, zampe di pollo, bevande a base di latte, granulato per brodo a base di pollo ed uova) tutte soggette, per motivi sanitari, a divieto assoluto di importazione nell’Ue. Nelle oltre 1.500 confezioni di alimenti sequestrati, per un totale di 570 chili, le società importatrici indicavano in etichetta la presenza delle materie prime vietate mediante l’apposizione di ideogrammi cinesi, riportando in lingua italiana esclusivamente le indicazioni relative agli ingredienti leciti. Il blitz – rileva la Coldiretti – conferma il trend che vede dal gigante asiatico provenire il 13 per cento di tutti gli allarmi per irregolarità sul cibo segnalati in Europa, ben 386 sui 2967 complessivi. Gli ottimi risultati dell’attività dei Nas confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché – conclude la Coldiretti – si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza. Nel solo 2015 – conclude la Coldiretti – sono stati chiuse dai Nas 1.035 strutture operanti nel sistema agroalimentare con il sequestro di 25,2 milioni di prodotti alimentari adulterati, contraffatti, senza le adeguate garanzie qualitative o sanitarie o carenze nell’etichettatura e nella rintracciabilità, secondo i dati del quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.

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