Migranti: rischio di collasso sociale

ROMA – “L’Italia ha 4,5 milioni di cittadini, in condizione di povertà assoluta, ben 8 milioni, in condizioni di povertà relativa e milioni di disoccupati.

I nostri giovani sono costretti ad emigrare, tanti hanno perso la casa e Stato, regioni e Comuni, non riescono più a dare risposte ai tanti cittadini che chiedono un aiuto, mentre sono sempre più i cittadini che rinunciano a curarsi. In questa situazione è impensabile che si possa continuare ad ‘accogliere’: rischiamo un collasso sociale. Coloro che predicano l’accoglienza, diano l’esempio, accolgano a casa loro: l’Italia ha già fatto molto, ma molto di più, di tanti altri Paesi, ben più ricchi dell’Italia. Questo tipo di immigrazione, può portare all’esplodere di situazioni, capaci di scardinare la nostra società”. Lo afferma il presidente del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto: “Il nostro Paese, ha già vissuto situazioni come questa sul fronte dell’immigrazione, con numeri più modesti ed in diversi casi, si è trovata, come soluzione, una ‘sanatoria’. Una soluzione simile era sbagliata ieri, ma sarebbe assurda oggi. In casi del genere, è necessario pensare al ‘ricongiungimento familiare’, che consentirebbe ad un enorme numero di persone, di stabilirsi legalmente in Italia. La realtà vera è che l’Italia si sta giocando il proprio futuro e quello dei propri figli. Il ‘buonismo’ è fuori luogo. Non è possibile, non è credibile, che tutti i migranti che vengono raccolti in mare, siano portati in Italia. L’Europa dov’è, il resto del mondo dov’è?”.

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