Concordia: Schettino, prima notte in cella dopo condanna

ROMA. – Quella appena trascorsa e’ stata la prima di una lunga serie di notti in carcere per Francesco Schettino dopo la condanna definitiva ieri sera in Cassazione a 16 anni di reclusione per il naufragio della nave da crociera Concordia all’isola del Giglio il 13 gennaio 2012, una tragedia che causo’ 32 vittime.

La sentenza ricalca sostanzialmente quanto deciso dalla Corte d’appello di firenze nel maggio di un anno fa. L’ex comandante della nave si e’ costituito non appena avuta notizia del verdetto, tenendo subito fede a quanto aveva fatto sapere tramite il suo legale mentre i giudici supremi della quarta sezione penale erano ancora in camera di consiglio. Ha scelto la casa circondariale romana di Rebibbia, mentre nel frattempo – come da procedura – la procura di Grosseto aveva provveduto ad emettere un ordine di carcerazione nei suoi confronti. 

Con la sentenza di ieri si chiude quindi dal punto di vista penale, a distanza di poco piu’ di cinque anni, il capitolo Concordia. “Busso al carcere e dico ‘sono qui’ perche’ credo nella giustizia”, le prime parole di Schettino davanti al carcere. Ad accompagnarlo c’era l’avvocato Saverio Senese, che ha gia’ preannunciato un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo: Schettino, ha spiegato, “riconosce di essere responsabile ma non il colpevole perche’ sulla Concordia c’era un team di comando e lui non era il solo”. “Gli italiani s- ha aggiunto il legale – ono pronti a crocefiggere qualcuno e hanno scelto il comandante”. A sostenere l’accusa in Cassazione e’ stato il sostituto pg Francesco Salzano, che nell’udienza del 20 aprile aveva sollecitato la conferma dei 16 anni di carcere per l’ex comandante, insieme al rinvio degli atti ai giudici fiorentini affinche’ in sede d’appello-bis fosse valutata la possibilita’ di aumentare la pena, con l’aggravante della “colpa cosciente” in relazione al reato di omicidio colposo plurimo. 

Con la sentenza di ieri Schettino e’ stato ritenuto responsabile dei reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, abbandono di persone incapaci e abbandono della nave. Le motivazioni della sentenza, prevede la legge, saranno depositate entro 90 giorni. Rispetto alla decisione dei giudici di secondo grado, la Suprema Corte ha annullato per prescrizione solo alcune contravvenzioni, che tradotto significa per Schettino un mese di arresto in meno. La notte del naufragio, a bordo della Concordia c’erano oltre 4mila persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Gia’ nel 2012 Schettino era stato sottoposto, per circa 6 mesi, alla misura cautelare degli arresti domiciliari. “La Cassazione ha riconosciuto la bonta’ del nostro impianto accusatorio”, ha commentato ieri sera il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Firenze, Marcello Viola.  

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