Terrorismo: contatti e scheda telefonica ad Amri,espulso tunisino

ROMA  – Espulso dall’Italia per motivi di pericolosita’ sociale un tunisino 36enne che dalle indagini della Digos di Roma e Catania era emerso avesse avuto ripetuti contatti, dandogli anche una propria utenza telefonica, con Anis Amri, l’attentatore di Natale di Berlino poi ucciso qualche giorno dopo a Milano in un conflitto a fuoco notturno con una pattuglia della Polizia di Stato.

Lo riferisce il Viminale. Il tunisino era irregolare sul territorio nazionale e risultava avere dimora nella provincia di Catania. Dalle indagini era venuto fuori che il 36enne aveva fornito ad Amri, all’uscita di questi dal Centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta, una propria utenza mobile italiana, risultata utilizzata da Amri nel giugno-luglio 2015. In piu’, aveva mantenuto contatti con Amri anche dopo il trasferimento di questi prima a Latina e poi in Germania. L’analisi del traffico telefonico sulle utenze intestate al tunisino espulso oggi aveva inoltre evidenziato contatti con soggetti di orientamento radicale, consentendo di rilevare, lo scorso 30 aprile, il repentino allontanamento dell’uomo dall’area catanese per raggiungere in Francia una connazionale che gli avrebbe dovuto fornire le risorse economiche per attraversare il confine clandestinamente. Rintracciato lo scorso 2 maggio a Torino e trattenuto nel Centro permanente per rimpatri Brunelleschi, l’uomo e’ stato quindi rimpatriato, con accompagnamento in Tunisia, con un volo decollato dall’aeroporto di Caselle. E’ questo il 42esimo rimpatrio dall’inizio dell’anno, e salgono a 174 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel Paese di provenienza dal gennaio 2015 ad oggi. 

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