Yara Gambirasio: Bossetti proclama la sua innocenza all’appello

BRESCIA – Nell’aula al piano terra del tribunale di Brescia si ripercorrono le fasi del delitto della 13enne Yara Gambirasio – scomparsa il 26 novembre 2010 da Brembate – e di un processo che, al termine di un’indagine senza pari, ha portato all’arresto e alla condanna all’ergastolo in primo grado per Massimo Bossetti.

Oggi il muratore di Mapello torna davanti ai giudici per ribadire la propria innocenza e per chiedere di concedere la perizia sul Dna, negata dai giudici di Bergamo.  La prima tappa del processo che si celebra davanti alla corte presieduta da Enrico Fischetti – accanto il giudice a latere Massimo Vacchiano e sei giudici popolari – riparte con la relazione che sintetizza gli elementi della sentenza e i motivi d’appello, un sunto dei 34 faldoni di cui si compone un’inchiesta senza pari con oltre 118mila utenze di cui sono stati acquisiti i tabulati, più di 25mila profili genetici acquisti da polizia scientifica e Ris, ricerche ininterrotte per tre mesi fino al ritrovamento del corpo senza vita nel campo di Chignolo d’Isola e di quella traccia genetica mista – della vittima e di Ignoto 1 – che segna una svolta e porta dritto a Bossetti. 

Il calendario dell’appello sarà serrato: dopo oggi si torna in aula il 6 luglio, il 10 e il 14 luglio, il 17 luglio è prevista “un’udienza di riserva”. Il prossimo 14 luglio dunque i giudici di Brescia potrebbero già decidere se confermare l’ergastolo per Bossetticondannato per omicidio volontario pluriaggravato o concedere invece la perizia sul Dna. E in quella traccia genetica mista della vittima e dell’imputato trovato sul corpo della 13enne (sui leggings e gli slip), sulla corrispondenza del Dna nucleare di Bossetti ma sull’assenza del Dna mitocondriale dell’imputato che ruota l’intero caso.  Nell’aula vietata a cellulari e tablet – non è stato rilevato l’interesse particolarmente rilevante del caso e sono state bandite le telecamere che potrebbero turbare il sereno svolgimento del processo, secondo una precisa ordinanza della corte – sono ammessi solo i classici registratori o carta e penna. Tre file di sedie sono riservate alla stampa, poco meno di cento i curiosi ammessi che continuano a dividersi tra colpevolisti e innocentisti che scrutano Bossetti, seduta accanto ai suoi avvocati. Presente anche la moglie Marita, la mamma Ester e la sorella Laura. I genitori di Yara, mamma Maura e papà Fulvio, sono invece assenti, una scelta già adottata in primo grado per evitare l’assalto dei giornalisti.  (Afe/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 30-GIU-17 10:50 NNNN

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