Vanna Marchi: pena ridotta e semilibertà

ROMA – La notizia arriva nel più grande silenzio mediatico, pochi, anzi pochissimi, pare si siano accorti dell’accaduto, lo scalpore probabilmente non è pari ai giorni del grande evento mass-meditico quando, Vanna Marchi e la figlia Stefania Nobile, furono arrestate dopo l’ennesimo servizio trasmesso da “Striscia la Notizia”.

È di ieri la notizia che le due donne beneficeranno di una pena ridotta dopo la decisone presa dalla Quinta sezione penale della Cassazione.
Le condanne in appello per bancarotta erano a 14 anni per la madre e a 12 anni e 10 mesi per la figlia, ma da ieri le due dovranno scontare rispettivamente 9 anni e 6 mesi, Vanna Marchi, e 8 anni e un mese la figlia, Stefania Nobile.
La Cassazione ha accolto la richiesta della Procura della Suprema Corte, avanzata dal sostituto procuratore generale Gioacchino Izzo, di rideterminare le condanne considerando come un «unicum» i vari comportamenti penalmente illeciti tenuti dalle due donne.
Per la cronaca, i tre processi alle quali le due donne erano imputate li ricordiamo qui di seguito: associazione per delinquere finalizzata alla truffa (numeri al Lotto, amuleti, bastoncini e altri oggetti «anti negatività»), truffa e bancarotta.
Ma la notizia vera non è tanto la pena ridotta per la motivazione qui esposta quanto il fatto che Vanna Marchi si trovi in stato di semilibertà dallo scorso 7 ottobre, e che la stessa lavora presso il bar del genero a Milano, mentre la figlia si trova agli arresti domiciliari per motivi di salute.
«Si avvicina il fine pena e quindi a breve chiederò l’affidamento in prova ai servizi sociali e la loro liberazione», racconta l’entusiasta avvocato delle due donne, Liborio Cataliotti.
Di fatto, per Vanna Marchi il fine pena sarà tra circa un anno e mezzo, mentre per la figlia sarà fra soli quattro mesi.
Alla notizia della pena ridotta, riferisce l’avvocato, c’è stato grande entusiasmo da parte della Nobile, la quale pare abbia esclamato nel più grande giubilo: «allora è vero, è vero…Non ci credo ancora».
Appresa la notizia, stando sempre al racconto dell’avvocato, la Nobile pare abbia fatto in modo che la stessa pervenisse alla madre, al momento malata nel carcere di Bollate.
Ed anche là immaginiamo grandi sorrisi e grande euforia.

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