Cogne. Domiciliari alla Franzoni, il Tribunale si riserva

ROMA- Oggi l’udienza per esaminare la perizia psichiatrica su Anna Maria Franzoni, richiesta dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna in risposta all’istanza di detenzione domiciliare presentata dai legali della donna.

Ad intervenire sarà Augusto Balloni, esperto designato dal Tribunale, che dovrà illustrare il contenuto della perizia sullo stato psicologico dell’autrice del delitto di Cogne, condannata in via definitiva dalla Cassazione nel 2008 a 16 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Samuele Lorenzi, avvenuto la mattina del 30 Gennaio 2002 nella villetta di Cogne. Da ottobre 2013 la donna è stata ammessa al lavoro esterno dal carcere di Bologna dove è detenuta dal Maggio 2008 e ogni mattina si reca presso la cooperativa emiliana  “Siamo qua “ per prestare servizio. È quindi già avviato il percorso di risocializzazione che auspica il perito di parte Pietrini e per il quale è stata avanzata richiesta di detenzione domiciliare. . Non è la prima volta che la donna viene sottoposta a perizia psichiatrica: nel 2008 venne confermato il rischio di reiterazione del reato, negandole la possibilità di incontrare i figli fuori dal carcere. Ma questa volta i risultati sembrano positivi: dalla perizia di Balloni, depositata giovedì scorso, emergono dati incoraggianti sulla non pericolosità sociale della donna ma anche sui rischi di incontrare difficoltà, frustrazioni, contrasti ambientali e altri avvenimenti che potranno incidere sul suo comportamento. Ed i legali in aula baseranno la loro richiesta proprio su quest’analisi, secondo la quale attraverso un percorso psicoterapeutico si potranno neutralizzare del tutto rischi di condotte lesive future, acchè la Franzoni possa riprendere un suo percorso di vita fuori dal carcere.

“Sento il bisogno di tornare in quella casa. Non sarà facile, perché è dove Samuele ha vissuto felice e dove è stato ucciso. Non voglio rinnegare quei ricordi, non voglio perderli. Ho voglia di tornare lì, perché stare lontano è come voler dimenticare… Non posso permetterlo: non è giusto”. Così Annamaria Franzoni si è raccontata in uno degli incontri con Augusto Balloni.  

Sembra cosi avviarsi verso una fase successiva la vicenda di Cogne che ancora oggi, dal lontano 2002, è accompagnata da una vasta eco mediatica, su cui inizialmente fece perno la difesa stessa per ottenere l’appoggio dell’opinione pubblica. Trapela al termine dell’udienza, dai legali della donna, il parere negativo espresso dal procuratore generale Attilio Dardani. Non resta che aspettare la decisione del Tribunale, che i giudici si sono riservati di rendere pubblica tra qualche giorno.

Condividi sui social

Articoli correlati