Marò. I legali chiedono il rientro in Italia dei due fucilieri

ROMA – Dopo il malore accusato dal fuciliere Massimiliano Latorre, i suoi legali hanno presentato richiesta alla Corte suprema indiana per farlo rientrare in Italia.

  Ludienza è già stata fissata per lunedì prossimo, ovvero l’8 settembre. Lo si apprende da fonti diplomatiche. La richiesta si basa sulla necessità di permettere un pieno ristabilimento del marò, ricoverato in ospedale in un reparto di neurologia dopo la lieve ischemia di cui è stato vittima lunedì scorso. Una decisione sull’eventuale rimpatrio del militare tarantino è attesa per i prossimi giorni. Insieme a Salvatore Girone, Latorre è bloccato in India da due anni e mezzo con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani mentre era in servizio di scorta a una petroliera italiana al largo delle coste del Kerala.

 La richiesta della difesa era stata concordata in occasione della visita del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che lunedì scorso era volata a New Delhi per accertarsi delle condizioni di Latorre. Nelle stesse ore il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, aveva spiegato che il malore del marò «cambia la situazione» e il modo in cui deve reagire l’Italia «sotto tutti i punti di vista».  Insieme a Salvatore Girone, Latorre è bloccato in India da

due anni e mezzo con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani mentre era in servizio di scorta a una petroliera italiana al largo delle coste del Kerala. I due hanno già avuto il permesso di tornare temporaneamente in Italia per due volte, ma nell’ultima occasione, nel marzo 2013, si scatenò un braccio di ferro perchè il governo italiano si era inizialmente opposto al loro rientro in India, salvo fare marcia indietro dopo le minacce di ritorsioni di New Delhi.

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