Palermo ricorda Don Puglisi

PALERMO  – Nel 21esimo anniversario dell’uccisione per mano di Cosa di nostra di don Pino Puglisi, è stato svelato stamattina nel quartiere di Brancaccio, a Palermo, il medaglione commemorativo, collocato nel punto esatto in cui il sacerdote fu ucciso la notte del 15 settembre del 1993, da un killer davanti il portone della sua abitazione in piazzale Anita Garibaldi.

Il medaglione in rilievo,che riporta una croce sulla superficie, è laccato di rosso lungo il bordo a simboleggiare il sangue versato da padre Puglisi, e riporta la scritta «Iosephus Puglisi Martiris, locus beati memoriae sacerdotis». Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri, il fratello di padre Puglisi, Francesco Puglisi, il presidente del centro di Accoglienza Padre Nostro, Maurizio Artale, padre Maurizio della chiesa San Gaetano di Brancaccio e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.   «Anche se è passato molto tempo – ha detto Francesco, il fratello di don Pino Puglisi – da quella notte per noi è sempre un rinnovarsi un dolore, specialmente in questo luogo, un’emozione che si ripete ogni volta. Sono convinto che il suo sacrificio non sia stato vano, il fatto che se ne parli, non solo a Palermo ma anche nel mondo, ne è la prova. Il seme del suo sacrificio ha dato i suoi frutti. Mi auguro che le nuove generazioni siano diverse e crescano in modo diverso anche grazie all’esempio di mio fratello. Per le generazioni che già ci sono mi pare molto difficile. Del resto anche mio fratello si proponeva di cambiare le generazioni future perchè anche lui era convinto che era difficile cambiare le generazioni passate». «Un ricordo in questo luogo è sia doloroso sia di meraviglia – ha detto padre Maurizio – Il gesto dell’omicidio diventa un dono di sè all’altro con questo macabro assassinio ma diventa un forza dirompente per dimostrare che la vita vince sempre». 

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