Papa. Giubileo straordinario a 50 anni da chiusura del Concilio

ROMA – L’apertura del prossimo Giubileo Straordinario annunciato oggi da Papa Francesco avverrà nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, che si concluse nel 1965. Per questo, sottolinea una nota vaticana, l’Anno Santo della Misericordia “acquista un significato particolare spingendo la Chiesa a continuare l’opera iniziata con il Vaticano II”. 

La bolla ufficiale che proclama solennemente il Giubileo sara’ letta (davanti alla Porta Santa) nella Domenica della Divina Misericordia, festa istituita da San Giovanni Paolo II che viene celebrata la domenica dopo Pasqua, una scelta che sottolinea la continuita’ di questo Giubileo straordinario con il precedente che era stato voluto da Papa Wojtyla, quello del 1983 che ricordava i 1950 anni della Redenzione, e con il Grande Giubileo del 2000, ugualmente guidato dal  Papa polacco che Jorge Mario Bergoglio ha proclamato santo il 27 aprile scorso.  

La Chiesa Cattolica ha iniziato la tradizione dell’Anno Santo con Papa Bonifacio VIII nel 1300. Bonifacio VIII aveva previsto un giubileo ogni secolo. Dal 1475, per permettere a ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo,  il giubileo ordinario fu cadenzato con il ritmo dei 25 anni. Un giubileo straordinario, invece, viene indetto in occasione di un avvenimento di particolare importanza. Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi sono 26.L’ultimo e’ stato il Giubileo del 2000. La consuetudine di indire giubilei straordinari risale al XVI secolo. Gli ultimi Anni Santi straordinari, del secolo scorso, sono stati quelli del 1933, indetto da Pio XI per il XIX centenario della Redenzione, e quello del 1983, voluto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione. 

Nel Giubileo le letture per le domeniche del tempo ordinario saranno prese dal Vangelo di Luca, chiamato “l’evangelista della misericordia”. Sono molto conosciute le parabole della misericordia raccontate da Luca: la pecora smarrita, la dramma perduta, il padre misericordioso. Dante Alighieri lo definisce “scriba mansuetudinis Christi”, “narratore della mitezza del Cristo”. All’inizio del 2015, Francesco aveva detto: “Questo e’ il tempo della misericordia. E’ importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali. Avanti!”. “Aprite il cuore alla misericordia di Gesu’!”, ha esortato anche i fedeli di Tor Bella Monaca, dove ha compiuto una visita pastorale l’8 marzo. “Dite: ‘Gesu’, guarda quanta sporcizia! Vieni, pulisci. Pulisci con la Tua misericordia, con le Tue parole dolci, pulisci con le Tue carezze”.

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