Marcia di Libera. Più di 20mila studenti contro le mafie per reddito e saperi

BOLOGNA – 20.000 studentesse e studenti sono scesi in piazza oggi a Bologna da tutta Italia in occasione della Marcia della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, organizzata da Libera.

Dietro lo striscione “saperi e reddito contro le mafie” hanno sfilato anche le scuole della città di Bologna che nei giorni scorsi hanno prodotto un appello di adesione alla manifestazione.

«Nelle settimane precedenti al 21 marzo – dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link – Coordinamento Universitario – abbiamo organizzato centinaia di iniziative nelle scuole e nelle università, da Nord a Sud, coinvolgendo come ogni anno attorno ai percorsi di antimafia sociale tantissimi studenti che riconoscono nella lotta alle mafie e alla corruzione e nei percorsi di costruzione della giustizia sociale una battaglia di democrazia e di civiltà. Le decine di pullman da tutta Italia che hanno raggiunto oggi Bologna per partecipare alla manifestazione sono il segno di un percorso importante e radicato che proseguirà anche dopo il 21 marzo».

«La battaglia per un vero riconoscimento del diritto allo studio – aggiunge Danilo Lampis, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti – in particolare a fronte dei tassi drammatici di dispersione scolastica e di espulsione dalle università, è per noi uni degli elementi prioritari per rendere concreto il nostro intervento sul terreno dell’antimafia sociale. L’obiettivo è quello di rendere l’istruzione gratuita, perché solo con la cultura e con il libero accesso ai saperi si può togliere spazio alle mafie e alla criminalità organizzata».

«Nel ventennale di Libera, associazione che abbiamo contribuito a fondare nel 1995 – conclude Riccardo Laterza, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza – è stata compiuta una scelta molto coraggiosa: quella di lanciare una campagna per il reddito di dignità. Istituire una misura di welfare universale, non familista e assistenziale, è un elemento imprescindibile per la redistribuzione della ricchezza e la lotta alla povertà, quindi per combattere la diffusione delle mafie che trovano terreno di radicamento proprio nella marginalità sociale. Sosterremo con forza questa battaglia in particolare rivendicando la necessità di un reddito di formazione per garantire l’autonomia di tutti gli studenti».

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