Maro’: India accetta arbitrato, Farnesina “impegno per Girone”

ROMA – La Procura indiana ha accettato davanti alla Corte suprema il ricorso all’arbitrato internazionale sul caso dei maro‘, attivato dall’Italia il 26 giugno, e ha prolugato di sei mesi il permesso di curarsi in Italia per Massimiliano Latorre.

Il si’ all’arbitrato era un atto dovuto, essendo l’India firmataria della convenzione dell’Onu sul diritto del mare che all’articolo 287 indica i metodi di soluzione delle dispute, ma conferma “il consolidamento del percorso arbitrale”, come ha sottolineato la Farnesina in un comunicato. La Corte suprema indiana ha anche prolungato di sei mesi il permesso di restare in Italia per le cure mediche a Latorre, dopo l’operazione al cuore subita il 5 gennaio. La proroga, sia pure inferiore a quella richiesta dall’Italia, accoglie la richiesta di prolungare la convalescenza in Puglia dopo l’attacco ischemico di cui Latorre era stato vittima il 31 agosto scorso, e il rappresentante del governo indiano non vi si e’ opposto. L’altro Fuciliere di Marina, Salvatore Girone, si trova invece ancora bloccato a New Delhi dove risiede nell’ambasciata italiana e collabora con l’addetto militare. La Farnesina in una nota ha fatto sapere che “l’Italia si accinge ora ad attivare tutte le misure necessarie per consentire il rientro in Italia” anche di Girone.

 La Corte suprema indiana ha rinviato a un’udienza fissata per il 26 agosto la decisione sulla richiesta italiana di sospendere il procedimento giudiziario interno per tutta la durata del procedimento arbitrale. In quella sede il governo di New Delhi dovra’ presentare un rapporto ufficiale sul caso. I tempi per l’arbitrato potrebbero comunque essere lunghi, forse tra i due e i quattro anni, considerando che deve essere istituita una Corte internazionale. L’attivazione e’ pero’ di un primo passo verso una soluzione al caso dell’uccisione di due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel febbraio 2012, che ha innescato un’odissea giudiziaria in India per i due maro‘. Positive le reazioni del mondo politico italiano. Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato, l’arbitrato “puo’ essere la via d’uscita di una situazione imbarazzante che pregiudica i rapporti tra due grandi Paesi come India e Italia”. Per il senatore Pd Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, “questo passaggio” con la proroga del permesso a Latorre “conferma che non c’e’ spazio per sciocche strumentalizzazioni e che ora si rende necessaria l’unita’ del Paese”. Elio Vito di Forza Italia, presidente della commissione Difesa della Camera, ha chiesto che “il governo si attivi subito a livello internazionale per ottenere il rientro in Italia anche di Girone”. Per l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi, l’arbitrato internazionale sul caso dei maro‘ che e’ stato accettato dall’India puo’ rappresentare “una svolta decisiva” per il caso, “sia pure dopo due anni di accettazione passiva delle pretese indiane e di evidente disinteresse alla sorte dei nostri due militari”. 

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