Renzi.Cena a porte chiuse con lor signori e batte cassa. Veltroniani con Bersani. Scende in campo Bettini

ROMA – Lucia Annunziata, con l’arroganza che la contraddistingue, saccente quant’altri mai, non ha dubbi.

A” Piazza pulita” se la prende con Formigli  per un  servizio sull’incontro fra Matteo Renzi e un gruppo di personaggi del mondo della finanza, dei poteri forti.  La solita demonizzazione del capitalismo- dice- da parte di una vecchia sinistra.  Bene, anzi male. Non è un caso che chi ha organizzato l’incontro sia un “golden boy “della finanza, Davide Serra, fondatore dell’Algebris, un fondo molto discusso. Scrive il Corriere della sera che si tratta di una holding costituita nelle isola Cayman, un paradiso fiscale  di Milano si è svolto a porte chiuse. Forse i partecipanti avevano paura che qualcuno  soffiasse  loro il pasto  e, come è noto, banchieri, capitani di industria,consulenti , non lasciano neppure le briciole.

Lucia Annunziata se la prende con D’Alema

 L’ex presidente della Rai, di cui nessuno ricorda più le tracce  se la prende,  anche con D’Alema che poteva finire meglio la carriera. Poi se la prende con la coordinatrice del comitato di Bersani  che dovrebbe dimettersi, vista la figuraccia  che avrebbe fatto DD’Alema. Non si capisce perché. Cogito, ergo sum, penso quindi sono, diceva  Cartesio, ma per Lucia evidentemente non vale. Sono,punto e basta. Il capitalismo non sarà il diavolo,  ma neppure il buon samaritano. L’attuale crisi che scuote il mondo non nasce per caso. Forse ci hanno a che fare proprio grandi banchieri ,mondo della finanza, avventurieri anche, evasori  fiscali pure. Certo che ci si può incontrare con esponenti di questo mondo, facendo attenzione residenza fiscale è nelle Cayman. Riteniamo un po’ strano, per non dire altro, che uno che si candida alla presidenza del Consiglio batta cassa a lor signori. Che a loro  chieda  monete  per finanziare la sua campagna elettorale. Quasi non sapesse che non danno niente per niente. Non solo: lo fa in gran segreto, a porte chiuse, blindate. Ci mancavano i grembiulini e poi c’era di tutto.


Il segretario del Pd: ne abbiamo avuto abbastanza delle pillole della finanza


 Dice il segretario del Pd, ormai rassegnato a non meravigliarsi più di niente: “Ne abbiamo avuto abbastanza delle proposte e delle slide in pillole della finanza. Abbiamo già dato. Consiglio molta molta cautela. Non sono d’accordo a prendere per buone le ricette rimasticate che ci hanno propinato alcuni centri della finanza internazionale.” Nichi Vendola, presente in studio, a domanda di Formigli va giù di brutto, ironia al vetriolo. “

Vendola. Mai visto un rivoluzionario che piace a poteri forti

 Mai visto un rivoluzionario- dice- che piace ai poteri forti. Sarebbe come se Che Guevara a Cuba andasse a cena con Batista .Non si è mai visto un innovatore che viene guardato con simpatia da tutti quei mondi che avrebbero dovuto assumersi quelle responsabilità rispetto alla crisi che hanno prodotto.” Ho l’impressione – prosegue Nichi Vendola – che l’estetica dell’innovatore non ci consente di parlare dei contenuti, cioé di cosa significa cambiare l’Italia, che forse significa tagliare gli artigli a quei poteri forti che oggi applaudono Matteo Renzi”. Intanto una novità, importante, per quanto riguarda gli schieramenti delle forze interne al Pd, correnti, componenti o come si vogliono chiamare.

I “ veltroniani” Bersani ha il profilo adeguato per guidare il governo

 Se Veltroni ha detto e ripetuto che non si schiera pubblicamente i “ veltroniani”, in ventidue e di quelli che contano, lo hanno fatto con una lettera firmata da 22 esponenti a sostegno di Bersani:

“Abbiamo deciso- scrivono- di sostenere alle primarie la candidatura di Pierluigi Bersani che ha il profilo adeguato per guidare l’impegno del Pd per il governo e il cambiamento dell’Italia”.E richiamano” il profilo  che- dal Lingotto – era alla base della nascita del Pd. Un profilo coraggioso e innovatore, capace di sintetizzare, in un nuovo pensiero democratico, le culture riformiste del Paese. Fra i firmatari uno dei più stretti  collaboratori di Veltroni, Verini, Giovanna Melandri, Morassut, Touadi

Bettini: Veltroni e D’Alema,patrimonio di una intera comunità
Il richiamo ai veltroniani, al Lingotto, chiama in causa Goffredo Bettini, che con l’ex sindaco di Roma ha “condiviso da  protagonista i momenti più belli della mia vita” fra i quali la nascita del Pd. Scrive al Corriere della Sera ricordando che decise di non ricandidarsi dopo sette anni di vita parlamentare. Bettini si è preso un lasso di tempo, un anno sabbatico, ,lontano dalla politica praticata, ha scritto un libro molto critico e autocritico sulla sinistra italiana. Con la lettera al Corriere si dice turbato da quanto sta avvenendo a proposito delle primarie. Parla di disagio che viene “ dalla sensazione che nel modo villano,propagandistico, strumentale con il quale si sta ponendo la sacrosanta e purtroppo non compresa in tempo, esigenza di rnnovamento delle persone e delle forme della rapprsentanza politica e dei parttiti, anche di sinistra, ci sia in realtà il disprezzo della storia e delle radici di un’intera comunità. La comunità democratica e di sinistra” Non nomina mai Renzi, ma lo si legge in controluce. In particolare quando evoca Machiavelli che “nei momenti di crisi, di incertezza e di confusione invoca la necessità di un ritorno ai principi,intesi non come valori, ma come le ragioni essenziali e basiche dalle quali si è scaturiti”, Tutto ciò che Renzi,diciamo noi, vuole rottamare. Parla delle “ poche personalità che hanno scandito la nostra storia, oggetto di una miserevole trattativa svolta sui media. Si accetta- dice la scelta di Veltroni con soddisfazione, dimenticandosi che ha fondato l Pd, si sbeffeggia D’Alema che ha segnato un epoca; si mette in croce Bersani per indurlo a dire un sì o un no e farlo cadere in una trappola nella sua legittima battaglia politica., Nessuno ha il diritto di tagliare con la lama delle sue ambizioni personali, la testa di chi nel bene e nel male rappresenta  un patrimonio e una ricchezza di un’intera  comunità”.Ed arriva una proposta: sia il “partito a decidere che tutti i segretari dei due partiti che hanno dato vita, nelle successive modificazioni al pd, che ,loro e solo loro, siano presenti in Parlamento.

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