Cannes 2014. E se vincesse una donna?

ROMA – Al giro di boa della prima settimana di proiezioni,  sulla Croisette cominciano a fiorire i primi  pronostici su chi sarà il  film  vincitore e soprattutto a quale attore (o attrice) andrà l’ambitissimo premio della migliore interpretazione.  E se a vincere quest’anno fosse una donna?

Se la Palma d‘oro andasse al film diretta da una regista in gonnella? L’idea non è peregrina vista la massiccia presenza di donne a questa edizione di un festival che per le donne  ha sempre avuto un debole. Ma quest’ anno è stato un vero gineceo.

A cominciare dalle grandi dive: ha aperto la sfilata  Nicole Kidman, neo principessa di Monaco,  è seguita la nostra Sophia Loren, quindi Sharon Stone, Catherine Deneuve, la cinese Gong Li. E per ognuna di loro il red carpet si è fatto in quattro con tripudio di fotografi, di telecamere e di pubblico (che com’è noto non è ammesso alle proiezioni, neanche a pagamento, ma esclusivamente  per invito, e quindi i suoi idoli se li può godere solo sulla scalinata  d’ingresso da dietro le transenne guardate a vista dai flic in uniforme). Un successone, insomma.  

In questo, nella parte mondanità non c’è dubbio che il festival di  Cannes  batte  alla grande la mostra di Venezia. Sulla scelta dei film in concorso e di quelli delle sezioni collaterali si potrebbe discutere a lungo, ogni festival ha le sue liturgie, i suoi  imbarazzi, i suoi  conti da far quadrare. Ma sugli ospiti di riguardo si può sbizzarrire come vuole. E in questo Cannes la fa da padrone. Ci vanno tutti, vecchie glorie e nuove speranze, anche  quelli che non  ti aspetti: come  la moglie francese e attrice di cinema oltre che di televisione del nostro principe Emanuele Filiberto di Savoia Clotilde Coureau, o  come  Julie Gayet, la giovane attrice che  dal cuore del presidente francese Hollande ha spodestato  l’ex premier dame peraltro mai sposata.  

Si sa che il festival del cinema di Cannes apre la stagione turistica sulla Croisette , e che il bel mondo come si diceva una volta  decide di approdare  nei grandi alberghi o nelle belle ville prendendo spunto dalla manifestazione  del Palazzo del Cinema. Al contrario a Venezia, in settembre, la stagione balneare si chiude e la mostra ne è il suggello. I veneziani che al Lido hanno una casa di vacanza vedono l’ultimo film e poi  ripongono costumi da bagno e  paperelle gonfiabili fino all’anno dopo.  Anche per questo Venezia non la spunterà mai su Cannes sul piano della mondanità. Si dirà:  quel che conta dovrebbe essere la qualità dei film in cartellone. Ma si sa i francesi sanno vendersi meglio degli italiani , anche in questo campo in cui dovremmo  essere maestri.

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