Un cantiere per le idee, fuori dalle logiche di partito per far ripartire Roma. La capitale si governa includendo

ROMA – Ripartire da un #progettoxRoma per aiutare il Campidoglio a riconquistare la fiducia dei romani e consentire alla città di rilanciarsi per superare questa stagione di degrado. Avevo detto un mese fa che l’amministrazione di Roma aveva bisogno di ripartire, di azzerare l’orologio e pensare ad una idea di città.

Hanno fatto finta di niente e continuato a parlare di rimpasti e rimpastini, a discutere di cose inutili per la città. Poi il Pd ha deciso di organizzare per novembre una conferenza programmatica su Roma e io intendo prendere questo appuntamento molto sul serio. E’ per questo che entro la fine di luglio lancerò un cantiere per le idee per Roma, aperto a tutti, fuori da logiche di partito e di stanche correnti, coinvolgendo esperti, tecnici, categorie e così le basi per un piano strategico della città.

E’una priorità assoluta lavorare a progetti per il rilancio della città. Roma non può continuare a vivere senza idee, grandi e piccole. Anzi, invito chi non ha idee per Roma a non occuparsi della nostra città. Si è pensato di poter vivere di rendita sul disastro combinato da Alemanno, ma abbiamo visto che senza visione la città non è governabile. Inoltre non possiamo più continuare a dare di Roma l’immagine dell’incuria e del degrado amministrativo. Ripartire significa dare un forte segnale di discontinuità. Non si governa con l’impazienza, si governa includendo. Dopo essere tornati in Campidoglio e aver vinto in 15 municipi su 15, il Pd è stato dipinto come un fastidio e un impaccio. E lo stesso vale per le categorie, rappresentate come nemiche della città mentre sono la città. Ripartire significa anche buttarsi dietro le spalle malintesi e incomprensioni e mi auguro che il sindaco e la sua giunta non sprechino questa opportunità. A mio avviso hanno un solo modo per farlo: azzerare le lancette dell’orologio e avviare la stagione della ‘comprensione’ della città. Quello che dice Matteo Renzi in Europa deve valere anche per Roma: prima le idee e i progetti, poi gli uomini per realizzarli.

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