Alitalia, via la 13ma, ma alla Camera le mensilità sono 15

 

ROMA – Due pesi e due misure sono gli effetti evidenti dei tagli che coinvolgono i lavoratori e il differente atteggiamento dei sindacati che li rappresentano. Infatti, se oggi sei un pilota o un assistente di volo Alitalia, rischi di vederti soppressa la 13ma, con tanto di plauso dei sindacati, perché trattasi di dipendenti privilegiati. Addirittura i cassa integrati del 2008 a detta di un articolo fuorviante pubblicato su Libero e ripreso da Il Giornale,  andrebbero in giro per il mondo sfruttando i biglietti dedicati allo staff a prezzi irrisori. Figuriamoci se una persona in mobilità o in Cig, entro breve disoccupato, ha la fantasia di viaggiare magari in posti esotici. E poi ci sono i dipendenti della Camera dei Deputati e quelli del Senato che guadagnano cifre da capogiro per 15 mensilità. Al Senato si sono addirittura inventati un’indennità compensativa di produttività, (tra l’altro pensionabile ndr) che però nessuno osa chiamare 16ma.

Pochi giorni fa è stato posto un tetto relativo ai consiglieri parlamentari di 240 mila euro all’anno, rispetto ai 358mila attuali per chi è arrivato a fine carriera. Subito si è sollevato un coro di polemiche da parte dei dipendenti di Montecitorio che hanno preso di mira il presidente della Camera Laura Boldrini e il Vice presidente Marina Sereni. Eppure questo primo taglio recepisce i principi del decreto legge Irpef nelle istituzioni parlamentari. Come ha precisato successivamente la Boldrini: “Spiace e rattrista la contestazione, proprio mentre fuori Montecitorio c’è il Paese reale, ovvero i lavoratori che chiedono il finanziamento Cig”. E spiace e rattrista ugualmente, aggiungiamo,  che invece questi tagli non coinvolgano anche gli stessi politici come ha tuonato il pentastellato Luigi Di Maio. Infatti il Paese reale dovrebbe essere tale per tutti.

Non è possibile che in uno stato di diritto esistano lavoratori trattati come ‘schiavi’ dov’è negata una vita dignitosa e altri in cui il denaro abbonda inspiegabilmente.  Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo da tempo denunciano questi eccessi. “Nel 2010 la retribuzione media dei 1.737 dipendenti di Montecitorio, dall’ultimo dei commessi al segretario generale, era di 131.585 euro: 3,6 volte la paga media di uno statale (36.135 euro) e 3,4 volte quella di un collega (38.952 euro) della britannica House of Commons”. E i due giornalisti tengono a precisare che si tratta di retribuzioni e non di costo del lavoro, perché se si considerano anche i contributi allora il costo medio di ogni dipendente schizza a oltre 163mila  annui”. E ricordiamo che questi dati si riferiscono al 2010.

Insomma, stiamo vivendo il tempo della ‘pazzia’, in cui si decide di togliere soldi ai pensionati Inps, licenziare personale perché ritenuto esubero e promettere crescita e produttività futura, ma solo per far spazio a nuovi contratti capestro, scardinando di fatto lo stato sociale e di diritto sancito dalla Costituzione  e ignorando completamente la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Ma non è tutto. La discussione sui tetti intermedi dei dipendenti della Camera riprenderà e i sindacati hanno già annunciato battaglia, come ha puntualizzato l’Osa, una delle associazioni sindacali di Montecitorio, che in riferimento all’articolo 23 della Costituzione parla di “illegittimo esercizio di potere impositivo”.

Viene allora da chiedersi quali criteri e quali parametri vengono utilizzati quando si parla di tagli alle retribuzioni. All’Alitalia sono arrivati a tagliare addirittura la 13ma al personale navigante che, nel rispetto di tutti i lavoratori,  forse a 10 mila metri d’altitudine, qualche responsabilità in più di un commesso della Camera dovrebbe averla, eppure i sindacati senza battere ciglio, a parte Uil e associazioni di categoria che per ora resistono,  hanno “per senso di responsabilità” accettato l’imposizione del solito modello ricattatorio: o così o tutti a casa.

Insomma, l’equità è una parola caduta nell’oblio e il senso del cosiddetto ‘Paese reale’ rimane un territorio ancora lontano e inesplorato per chi non vuol vedere.

 

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