Bindi lite con Serracchiani. Altro che Leopolda, l’Italia è in sofferenza

ROMA – In romanesco quando qualcuno non capisce delle cose fin troppo evidenti c’è un modo di dire simpatico, ovvero, “ci sei o ci fai’”. 

Bisognerebbe rivolgersi direttamente a tutti quei ‘compagni’, tra virgolette, che oggi sono andati alla Leopolda a discutere di impresa e di istituzioni, evitando attentamente di ascoltare la cosiddetta voce del popolo, che in questi tempi non se la sta spassando per niente bene. Chissà, probabilmente un partito che si dice di sinistra avrebbe dovuto per lo meno ascoltare, se non altro per un alto senso di solidarietà e responsabilità, invece, come spiega bene Debora Serracchiani nel battibecco avuto con Rosy Bindi, loro in mezzo alla gente ci già sono stati con le feste dell’Unità, per cui che senso aveva andarci anche oggi? Eppure in piazza c’erano almeno 1 milione di persone, molte delle quali in rappresentanza di altre che non hanno potuto raggiungere la capitale. E non erano lì per aprire tavoli di discussione o lanciare bottiglie molotov contro le sedi istituzionali. Era gente comune, lavoratrici e lavoratori che vogliono far sentire la loro voce, le loro istanze, vogliono far conoscere le problematiche quotidiane che devono superare ogni giorno per recuperare un minimo di dignità alle loro esistenze. La stessa dignità che questo governo in nome di un illusorio liberismo sta calpestando ogni giorno.

Come si può ignorare una situazione del genere, tra l’altro dilagante? La Serracchiani da addirittura degli ignoranti a chi dice di non sapere cosa sta accadendo alla Leopolda. Di certo alla Leopolda si parla di impresa e di imprenditori. E che imprenditori visto che tra questi spicca il noto finanziere Davide Serra che oggi ha replicato a Susanna Camusso dicendo: “Se vogliono aumentare i disoccupati facciano lo sciopero generale”. E poi riferendosi alla gente scesa in piazza ha sentenziato: “Ognuno fa le proprie scelte: se vogliono aiutare i propri figli a creare un’azienda o trovare un posto di lavoro probabilmente avrebbero fatto meglio a dare una mano, fare qualcosa, venire qui a trovare un pò di idee, piuttosto che andare sempre a recriminare”.
La stessa Serracchiani replica alla Bindi e fa davvero riflettere: “Mi dispiace, ma se ci fossi venuta,(alla Leopolda ndr), avresti visto un partito che tira fuori le proprie bandiere con orgoglio. Prendi atto che il Pd è diventato qualcosa di diverso da quello a cui tu sei abituata. Scusatemi – ha tagliato corto la vice segretaria del Pd – ma ora devo tornare a lavorare”. Beata lei che un lavoro ce l’ha. Magari la prossima volta sarebbe buona regola pensare bene prima di dare il voto a un candidato di ‘sinistra’.

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