Ddl concorrenza. Le tre grandi delusioni del disegno di legge

ROMA – Non in ordine di importanza, ma la prima delusione attiene, nel settore dell’Energia la riproposizione del superamento del mercato tutelato che anche se attuato nel 2018 in mancanza di comportamenti più idonei chiari e trasparenti dei vari operatori rischia fortemente di essere esclusivamente un regalo ad aziende i cui comportamenti sono sotto gli occhi di tutti e che determinano decine e decine di migliaia di contenziosi, oltre a registrare tariffe più elevate e meno convenienti. 

La seconda delusione è nel campo assicurativo che assieme a norme che pur andando nella giusta direzione ( scatola nera, carrozzerie convenzionate ecc.) sono tutte da verificare se cioè comporteranno sconti significativi alle polizze che sono le più alte in senso assoluto in Europa, vi è quella relativa alla messa in discussione dei risarcimenti per lesioni alla persona che se attuata realizzerebbe un forte taglio ai costi alle compagnie a tutto danno degli assicurati.

La terza delusione è lo stralcio dei farmaci di fascia C.

Averlo fatto, non significa essere dalla parte dei cittadini, bensì agli interessi della lobby delle farmacie.

Si tratta di circa 4.000 farmaci, che includono molti tra quelli maggiormente acquistati, come alcuni noti antinfiammatori, ansiolitici e anticoncezionali, e che con minori prezzi potrebbero essere acquistati, ampliando opportunità e concorrenza.

L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che, in tal modo, si otterrebbero risparmi di circa 42 Euro annui a famiglia: un beneficio significativo per i cittadini, soprattutto alla luce delle gravi difficoltà dell’attuale fase.

Avviare la liberalizzazione di tali farmaci non potrebbe, quindi, che giovare ai consumatori, attraverso una riduzione dei prezzi dei farmaci e un allargamento della rete distributiva. Inoltre non abbiamo mai creduto alla favola  di un possibile “abuso di farmaci”, poiché significherebbe innanzitutto pensare ai nostri cittadini come dei disabili di cognizione e consapevolezza che si farebbero prendere da una voglia incontrastata di acquisto convinti dagli scaffali rutilanti di un supermercato. 

Se proprio si volesse evitare di incorrere in un rischio simile la strategia da percorrere non è contrastare un abbattimento dei prezzi – sempre e comunque positivo – bensì avviare campagne informative sull’appropriatezza e sul corretto uso dei farmaci. Non dimentichiamo inoltre che nelle parafarmacie e nei corner all’interno dei supermercati vi sono, per legge, dei professionisti in grado di consigliare ed informare i cittadini sull’utilizzo dei farmaci da acquistare.  

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