Campidoglio. Raggi delude, Roma nel degrado

ROMA – L’arresto per corruzione di Raffaele Marra, braccio destro della Sindaca Virginia Raggi che lei stessa ha difeso a oltranza mina drammaticamente la credibilità di questa giunta capitolina.

Per questo motivo si potrebbero complicare  i rapporti tra i vertici del M5S e la prima cittadina della capitale. Dopo il summit di ieri tra alcuni parlamentari 5 Stelle e Beppe Grillo, nessuno si sente di escludere che le strade tra il Movimento e la prima cittadina capitolina possano adesso dividersi. Il leader del movimento non avrebbe nascosto la delusione nei confronti di Raggi, ammettendo di aver sottovalutato l’allarme lanciato da chi in questi mesi lo aveva ripetutamente messo in guardia. Sotto traccia, poi, il timore che le grane giudiziarie per il Campidoglio non siano finite qui e possano estendersi ulteriormente.

Sul piano politico questo ultimo episodio rimette infatti in discussione l’onestà quale espressione della classe politica. Un valore che la Raggi aveva portato come il suo cavallo di battaglia all’interno di un Campidoglio già provato dagli eventi di mafia capitale. Non si capisce tuttavia l’ostinazione con la quale la Sindaca Raggi ha tenuto con sè, perfino oltre ogni ragionevolezza, Paola Muraro e Raffaele Marra, difendendoli entrambi a spada tratta. Un errore che sta costando caro alla sindaca, in un contesto post elettorale in cui i cittadini avevano optato attraverso le recenti amministrative ad una via di cambiamento radicale.

Oggi la città Roma, al di là delle tante interpretazioni personali, rispecchia benissimo un clima di totale inerzia. Servizi sociali ridotti all’osso, trasporti malconci, strade colabrodo, un senso di degrado indegno per una capitale europea. Insomma Roma  rispecchia come sempre chi la governa.

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