Il pregiudicato detta legge, festeggia il ventennio e Renzi si accuccia

ROMA – L’avevano detto in molti a Matteo Renzi di non fidarsi di Berlusconi, di non dire quattro finché non l’hai nel sacco. Gli avevano anche detto che riverniciare il pregiudicato era pericoloso. 

Avevano sbagliato coloro che, al momento in cui il cavaliere di Arcore veniva disarcionato, con condanna definitiva, lo davano poer morto e seppellito. Lo stesso “ ragazzo” di Firenze aveva intonato il de profundis, “ game over” le sue parole. Cacciato dal Senato, depresso, in attesa di destinazione, domiciliari o servizi sociali, con tanto di esame attitudinale, se così si può dire, in confusione perché la”sua “ Forza Italia è in preda a risse furibonde per l’aggiudicazione dei posti di comando, tesse una trama una trama da par suo nei bassifondi della politica. E lì che incontra Renzi.No alla luce del sole, come il neo segretario del Pd  vuol far intendere. Lui, il nuovo,rottama anche se stesso. Le riforme, a partire dalla legge elettorale – dice-si fanno tutti insieme,ma invece di puntare ad un accordo con le forze della maggioranza che sostiene il governo e di cui il Pd detiene, con Enrico Letta,la presidenza del Consiglio, per poi affrontare il confronto con le altre forze politiche. inventa  tre proposte che sottopone alla attenzione di tutti i partiti.

Berlusconi e Renzi erano d’accordo sul modello spagnolo

Guarda caso fra queste proposte c’era il modello spagnolo rivisitato. Proprio quello che il cavaliere pregiudicato prediligeva. Ieri Brunetta , intervistato da Lucia Annunziata ha rivelato che Berlusconi e Renzi avevano già firmato l’accordo proprio su quel modello . Quando si sono incontrati al Nazareno non hanno fatto altro che sottoscrivere alcune modifiche messe a punto da Verdini,plenipotenziario di Berlusconi e il professor D’Alimomte che, dall’alto della sua esperienza, dopo aver conclamato in tante interviste che il porcellum era una porcata indegna, ha messo a punto un porcellastrum ricalcandone i vizi peggiori. Insomma era chiaro a tutti coloro c he volevano vedere e che non nascondevano la testa sotto la sabbia che in questa partita la farina era tutta del sacco di Berlusconi. Sempre nella trasmissione di Lucia Annunziata, la responsabile della riforme, tale Boschi,facente parte dello staff di Renzi, dava una prova inequivocabile, ripetuta in altre intervista, che lei di legge elettorale non aveva se non poche nozioni e che non aveva messo bocca nella trattativa del sottoscala. Aveva solo assistito e la sostanza della “ profonda sintonia” era stata scritta da Verdini.

Il cavaliere tende la tagliola e il segretario Pd c’è caduto 

Il pregiudicato per qualche giorno ha fatto parlare Renzi, lo ha lasciato sfogare, in particolare il sindaco di Firenze e quelli della sua “scuola” hanno cercato ndi far breccia nell’opinione pubblica sulla velocità con cui erano state messe a punto le proposte di riforma di cui si discuteva da tanti anni. Lui, il segretario piè veloce, c’era riuscito in pochi giorni. Nel frattempo il cavaliere  si vantava di essere il salvatore,i novello  padre della patria. Sono passati pochi giorni poi ,come è suo uso, ha fattolo sgambetto a Renzi.” Le riforme –ha detto- non sono quelle  del Pd,ma le mie,quelle di Forza Italia poi Pdl e ora di nuovo Forza Italia”. Se lo dice lui ci si può credere, conosce bene i suoi polli. Ha teso la tagliola ed il rottamatore c’è caduto.Ora ci vuole qualcuno che lo liberi dalla trappola, liberi il Parlamento e restituisca ai suoi membri ciò che Renzi vuole toglier loro,la capacità di esercitare il diritto di voto senza vincolo di mandato come recita la Costituzione. Una buona legge si può ancora fare,liberandosi anche di “padri della patria “ di cui non si sente il bisogno. Vada in pace ai servizi sociali o ai domiciliari e si ritempri per  altri processi che lo attendono.

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