Immigrazione. Tra sbarchi e timori fuori controllo

ROMA – Come è noto, terminata l’operazione Mare nostrum  che, per molto tempo ha monitorato e amministrato a modo suo il difficile problema dell’immigrazione in Italia come tappa per arrivare in altri paesi europei ma anche in molti casi  come destinazione finale, c’è oggi l’agenzia dell’Unione Europea Frontex che coordina il pattuglia mento delle frontiere esterne dell’Unione.

“Nel 2015 dobbiamo essere preparati -spiega il direttore esecutivo di Frontex  Fabrice Leggeri -secondo alcune fonti ci viene segnalato che ci sono tra i cinquecentomila e un milione di migranti pronti a partire dalla Libia.” Da parte sua il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni cerca di buttare acqua sul fuoco e interviene affermando che “non serve sollevare allarmi e allarmismi ma il problema è quello di impegnarci di più, noi italiani come le istituzioni dell’Unione europea per far fronte al fenomeno delle immigrazioni. Quello che chiediamo all’agenzia Frontex è una maggior collaborazione per il compito comune.

Il sospetto che ha colto alcune persone nelle ultime settimane è che possa esserci l’ISIS, il secondo califfato di Mossul, dietro un’ondata di migrazioni destinata ad ingrossarsi a mano a mano che le condizioni atmosferiche migliorino. Per ora non ho prove che siano i terroristi ad avere sotto controllo l’immigrazione illegale ma siamo preoccupati perché se questo non accade oggi potrebbe accadere domani. Dopo le minacce di trafficanti armati durante un salvataggio avvenuto vicino alle coste libiche,” le autorità italiane-ha spiegato Leggeri-non posso entrare nello specifico perché sono informazioni che possono essere usati anche con intenzioni distruttive. Su questo punto  abbiamo avuto anche uno scambio di vedute con funzionari dell’Unione Europea. Ma continuano ad esserci incidenti ed è vicino alle coste libiche che può esserci il rischio che abbiamo paventato.”

Il direttore di Frontex si batte perché  si potenzino le risorse e l’impegno degli Stati membri a render disponibili i propri mezzi. Ma Frontex  è solo una parte. Da sola non è in grado ad affrontare questo problema enorme. Ad esempio è importante  la cooperazione con i paesi terzi è molto importante ma non si riesce molto ad ottenerla per le condizioni politiche ed economiche degli Stati interessati.  In mare c’è inoltre l’operazione Triton che ricade ” sotto la catena di comando italiana” che si occupa di controllo delle frontiere, osserva Leggeri. In realtà le due operazioni devono essere collegate tra loro e Triton interrompe le operazioni di controllo delle frontiere e rende disponibili i mezzi di Frontex per la ricerca e il salvataggio dei migranti fino a quando c’è questa necessità. Dal primo novembre scorso un terzo delle vite dei migranti sono state salvate grazie al contributo dell’agenzia europea.

Gentiloni è preoccupato perché il novanta per cento dei migranti  viene dalla Libia e la Libia è priva di capacità statale per la compresenza di governi diversi che lottano tra loro e controllano soltanto una parte del territorio complessivo.  Di qui nascono sia le sciagure che si sono successe negli ultimi mesi sia i timori e le preoccupazioni per il futuro.  Il rischio dell’intervento di cellule terroristiche come di  nuovi e più gravi incidenti non è stato ancora scongiurato in maniera sicura e questo mantiene alto l’allarme su quello che potrà accadere nei prossimi mesi del 2015.

 

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