L’integrazione parte dall’istruzione

ROMA – Dallo scorso Ottobre il Centro Territoriale Permanente della Scuola Secondaria di Primo grado Bonito-Cosenza, uno dei maggiori istituti della città di Castellammare di Stabia, ha aperto le porte ad un folto gruppo di  giovani extracomunitari, offrendo loro la possibilità di frequentare corsi serali di istruzione per adulti.

Un’iniziativa, questa, fortemente voluta dai professori, volta a promuovere la convivenza tra giovani appartenenti a culture diverse e a fornire loro strumenti utili per l’inserimento sociale e lavorativo. Sono 85 gli studenti iscritti, ragazzi tra i diciotto e i ventisei  anni di età.

Originari del Mali, della Nigeria, Burkina Faso, ogni giorno, dal lunedi al venerdi, dalle cinque alle otto di sera, seguono corsi di alfabetizzazione di lingua italiana, lingue e matematica, divisi in due classi: anglofoni e francofoni. A giugno potranno conseguire il diploma di licenza media, essendo stati riconosciuti i precedenti percorsi scolastici effettuati nei paesi d’origine.

Il progetto si pone l’obiettivo di contrastare l’emarginazione che circonda la piccola comunità di rifugiati ospitati nel centro di accoglienza della città. Questi giovani recuperati in mare da un pattugliatore italiano ad Agosto, sono poi stati fatti sbarcare a Salerno e di lì giunti a Castellammare ed affidati ad i centri di accoglienza. Nessuno di loro è partito dal proprio villaggio per povertà, tutti sono fuggiti dalla guerra e dai conflitti etnici che dilaniano l’Africa, dal regime di terrore che dal 2009 Boko Haram  qui ha stabilito. E nei proprio Paesi non potranno più far ritorno perché considerati traditori e disertori.  Qui però hanno trovato ad accoglierli talora ostilità, quando non addirittura violenza. Risale al 16 dicembre scorso il raid al centro di accoglienza dove sono ospitanti. Talaltra indifferenza. Questo 14 Gennaio gli immigrati sono infatti scesi in strada occupando il centro cittadino per protestare contro la mancanza di documenti e tessere sanitarie, invano attese da mesi, che non permette loro di usufruire di servizi essenziali, quali l’assistenza sanitaria.

Nonostante l’inserimento di rifugiati nella nostra comunità sia osteggiato da una parte della cittadinanza, l’accoglienza della Bonito-Cosenza rappresenta il primo, fondamentale passo nel cammino verso l’integrazione. Infatti qui, tra i banchi di scuola, a dispetto delle divergenze religiose che oggi generano sanguinosi conflitti, convivono e pregano insieme musulmani e cristiani. 

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