De Girolamo si difende: “Sono vittima di complotto”

ROMA – Il ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, ha risposto questa mattina alla interpellanza sul caso della truffa ai danni della Asl Di Benevento, nella quale è stata tirata in ballo. De Girolamo si difende dalle accuse, nell’Aula mezza vuota di Montecitorio, ribadendo ancora una volta di non aver abusato del suo potere.

“E’ in atto un complotto nei miei confronti” dice De Girolamo per poi denunciare il “linciaggio senza precedenti” che sta subendo in questi giorni.  “Mai, mai e poi mai il mio nome è coinvolto nella truffa ai danni della Asl di Benevento, che riguarda altre persone, una delle quali ha costruito il dossier abusivo e illegittimo su di me, frutto di un complotto ordito ai miei danni”, ha aggiunto. A Montecitorio erano presenti solamente una cinquantina di deputati. Il loro numero è aumentato col passare del tempo. Nell’aula sedeva anche il marito della De Girolamo, cioè il democratico Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio. Sui banchi del governo invece, ad ascoltare De Girolamo, erano seduti il vicepremier Angelino Alfano e il ministro delle Riforme Gaetano Quagliarello. 

Il ministro dell’Agricoltura ha parlato poi delle riunioni che si tenevano nella sua abitazione. “In quel periodo doveva allattare la figlia e affrontare una patologia post-partum, durante le quali venivano affrontati vari casi, perché era mio diritto-dovere segnalare questioni e trovarne la soluzione. Se mi pento di alcune espressioni colorite, non mi pento di aver aiutato la gente che chiedeva ad alta voce maggior assistenza sanitaria” e “giammai ho agito per interessi personali ed elettorali”, ha aggiunto De Girolamo. 

Quindi, nel ricostruire la vicenda, il ministro ha spiegato di non avere “mai indicato dirigenti medici o professionisti da nominare. Non esiste nessun direttorio politico-partitico. Pisapia voleva coprire le sue attività delinquenziali”, ha spiegato ancora. “La gestione della sanità nel Sud e in particolare in Campania è sempre stata solamente clientelare -ammette poi-. I personaggi che quel potere hanno detenuto e che ancora detengono credo che non abbiano alcuna intenzione di mollare la presa e infatti non vogliono stare a guardare e questa storia dimostra che non hanno guardato. Chi spara addosso a me sa che sta facendo il loro gioco, sa che tutto questo potrebbe far tornare le cose esattamente come erano prima”. “Invece -ha aggiunto- chi sa ed è venuto da me a denunciare o raccontare fatti, cose, circostanze, nomi che a volte lo stesso a me sembravano surreali, abbia il coraggio di parlare e di cambiare le cose. Chi conosce la verità non si sottragga a collaborare con la magistratura e con chi la verità la sta cercando nell’interesse del bene pubblico. Quanto avvenuto dovrebbe insegnarci a mantenere sempre ferma la scala di valori e a non confondere mai le vittime con i carnefici”. “Certo, non posso negare -ha proseguito il ministro- che mi sia stato da più parti richiesto, anche da persone autorevoli, di intervenire per far attribuire incarichi nelle strutture sanitarie a parenti, amici, compagne, mogli, fratelli: ho sempre detto no, e forse oggi mi fanno pagare anche questo”. “Sono sempre rimasta serena, perché conosco la verità e, purtroppo, conosco chi ci circonda”, ha poi concluso. 

 

La relazione del ministro non convince però i deputati del movimento cinque stelle. “La risposta all’interrogazione farsa del ministro De Girolamo non ci convince in nessun modo. Ribadiamo la nostra richiesta di calendarizzare in tempi rapidi la mozione di sfiducia. E non solo: chiediamo ai deputati Pd, che oggi hanno espresso sterili perplessità, di firmare la nostra mozione che dovrebbe essere discussa alla Camera nei prossimi giorni”. Dal canto suo il Pd risponde attraverso le parole del presidente Cuperlo, intervistato a Coffee break su La 7: “penso che ci sia un tema politico che riguarda un criterio di opportunità, di contesto, non è tema solo giudiziario. Per me si parte dal fatto che c’è una dimensione della politica che non si può scaricare su quella giudiziaria. Esiste una dimensione della politica, della responsabilità politica che viene prima. Sia Letta a valutare il da farsi. Ma penso che un gesto del ministro le consentirebbe di difendere la sua onorabilità”.

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