Unione Europea, imprese ostaggio delle tecnocrazie

ROMA – All’Assemblea della Coldiretti ampia e incisiva è stata la relazione  del presidente nazionale Roberto Moncalvo. “ La determinazione mostrata dal primo Ministro italiano, Matteo Renzi, l’enfasi posta su una Europa da restituire ai popoli – una Europa che non parla il linguaggio delle tecnocrazie che vi si sono insediate e delle perversioni burocratiche a cui hanno dato vita – hanno rappresentato un segnale importante”.

E’ quanto affermato il Presidente  Moncalvo nel sottolineare che “il richiamo ad una rinnovata capacità contrattuale del nostro Paese ai fini di politiche che consentano di rilanciare crescita e occupazione, ci hanno fatto sentire il premier vicino. Per troppi anni – ha detto Moncalvo – le imprese sono state ostaggi  dei tecnocrati  più realisti del Re per difendere gli interessi dei poteri forti che nell’alimentare  hanno portato sulle tavole degli europei dal  formaggio senza latte al vino senza uva, dal cioccolato senza cacao, alla carne annacquata, ma sul mercato c’è anche vino zuccherato e quello in povere mentre circa la metà della spesa è anonima. Nell’Unione del rigore dei conti si consentono trucchi ed inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare”.  Il presidente della Coldiretti ha posto però la necessità di avviare una riflessione. “ Il nostro auspicio – ha detto Moncalvo – è che la freschezza giovanile e il pragmatismo del nostro premier, aiutino noi e tutti i Paesi europei a dare inizio ad una rivisitazione della idea stessa di crescita e dei fattori che la compongono, di cui gli obiettivi occupazionali all’interno di logiche produttive sostenibili – a livello ambientale, sociale ed etico – costituiscono gli elementi cardine. Un valore aggiunto anche in vista dell’appuntamento dell’Expo che deve rappresentare l’occasione per far conoscere – ha affermato Moncalvo – il vero Made in Italy”.” L’Italia, per crescere deve tornare a fare l’Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale che – ha concluso Moncalvo – garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina”.

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