ROMA – Lapidario l’intervento di Alessandro Di Battista che indignandosi per il caso Boschi esprime perfettamente il sentire di molti cittadini, specie coloro che sono stati raggirati dalle banche: ”Oggi la mozione sara’ bocciata.
Non sappiamo se il caso si ingrosserà. Se dovessero sorgere altri elementi, evidentemente potrebbe succedere che il premier Renzi stesso possa chiedere di sacrificare il ministro Boschi, perche’ Renzi difende solo se stesso”. Con queste parole il deputato del M5S attacca Matteo Renzi nella dichiarazione di voto sulla mozione di sfiducia al ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. “Voteremo sì alla mozione, Boschi dimettiti. E viva l’Italia, nonostante questa oscena ipocrisia”, ha aggiunto il deputato pentastellato.
E poi: ”Esprimo totale indignazione di un popolo intero rispetto alle menzogne” del governo che ”ha mandato per la strada migliaia di cittadini e risparmiatori”. “Il dottor Boschi è stato nominato vice presidente un mese dopo che la figlia è diventata ministro pensate di prendere in giro il Paese con il vostro doppiogiochismo. Le esprimo la più totale indignazione verso il vostro governo per provvedimenti infami che hanno mandato sulla strada molti cittadini, – continua Di Battista – le esprimo la mia totale indignazione. Ha fatto un intervento pieno di pietismo e compassione, ma non abbiamo visto né pietismo da parte sua né da parte del Pd nei confronti di migliaia di cittadini truffati”.
Infine: “Il ministro Boschi ha un “conflitto grande, non come una casa, come una banca”. “Un ministro dovrebbe essere al di sopra
di ogni sospetto, e lei non lo e’ al di sorpa di ogni sospetto”.
“Pensate che il punto di valore siano le azioni? Il punto è semplice: il governo Renzi e prima il governo Letta ha favorito o meno gli interessi delle banche? La risposta è sì”.
Se nelle prossime settimane “il caso si dovesse ingrossare, potrebbe succedere che Renzi stesso chieda di sacrificare il ministro Boschi. Perché Renzi non difende la Boschi, difende se stesso ed è capace di tutto pur di mantenere il potere”.