Cala drasticamente l’aspettativa di vita

Adesso è necessio investire nella prevenzione

ROMA – “E’ la prima volta nella sua storia che l’Italia registra una diminuzione dell’aspettativa di vita dei propri cittadini. E’ un segnale d’allarme e la risposta deve essere innanzi tutto un maggiore investimento sulla prevenzione delle malattie perche’ il nostro Paese e’ scandalosamente all’ultimo posto nel mondo sulla prevenzione”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanita’ (Iss), Walter Ricciardi, commentando i dati Istat piu’ recenti sull’aspettativa di vita nel Belpaese, scesa nel 2015 a 80,1 anni per gli uomini (da 80,3 anni nel 2014) e a 84,7 anni per le donne (da 85,0 anni nel 2014). 

Parlando in occasione della presentazione del Rapporto Osservasalute 2015, al Policlinico Gemelli di Roma, Ricciardi, che e’ anche direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, ha precisato: “L’unica volta che la speranza di vita e’ diminuita nel mondo occidentale, in una paese democratico, e’ stata 21 anni fa in Danimarca, e in Russia, che veniva da un regime totalitario. Dopo aver investito in prevenzione , in particolare nel contrasto a quelli che sono i fattori di rischio , come l’alcol e il fumo, la Danimarca ha ottenuto risultati incredibili. Questo dato sull’aspettativa di vita degli italiani e’ quindi un segnale di allarme e certamente la risposta deve essere una maggiore prevenzione, in particolare in quelle regioni dove non si investe sufficientemente in questo campo. Vi pare infatti normale – ha proseguito Ricciardi rivolgendo alla stampa – che in alcune regioni, mi riferisco in particolare a quelle del sud, non sia ancora stato attivato lo screening per il cancro al colon retto? Cio’ significa condannare alla morte tantissimi cittadini. Il governo centrale sta facendo tutto quello che puo’, ora spetta alle regioni”. Alla domanda se c’e una correlazione anche con i tagli alla sanita’, Ricciardi ha risposto: “certo che c’e’. I tagli hanno ridotto i servizi offerti ai cittadini ma – ripeto – la prevenzione e’ fondamentale e anche i 54mila decessi in piu’ che sono stati registrati lo scorso anno nel nostro Paese sono dovuti sicuramente in parte alla demografia, dato che c’e un invecchiamento della popolazione,ma anche a una mancata prevenzione: penso in particolare ai vaccini anti influenzali, che ha fatto solo il 45% degli anziani , alcuni dei quali sono morti proprio per le complicanze dovute all’influenza. Se avessimo dunque avuto piu’ anziani vaccinati probabilmente alcuni decessi non ci sarebbero stati. Il nostro sistema sanitario nazionale – ha concluso Ricciardi – e’ il migliore al mondo , e non siamo noi a dirlo , ma dobbiamo spendere meglio le risorse . In Spagnae in Grecia e’ stato possibile documentare l’impatto della crisi economica sulla salute dei cittadini , in Italia non ancora ma potremmo vederlo se continuiamo a non investire in prevenzione”.

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