‘In scienza e coscienza’. Il Presidente OMCEO Roma Lavra: “Il faro del Codice deontologico per ‘essere medici’ oggi”

ROMA  – “Dobbiamo migliorare i servizi attraverso un processo di risveglio delle coscienze professionali e con questo convegno abbiamo dato un importante contributo in questo senso”. Il presidente dell’Omceo di Roma, Giuseppe Lavra, traccia un bilancio del convegno di sabato scorso dal titolo ‘In scienza e coscienza’, per la prima volta trasmesso in diretta streaming sul sito www.ordinemediciroma.it.

Grande la partecipazione in sala, con la presenza, tra gli altri, del rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, e dell’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

I risultati e gli atti del convegno saranno elaborati in una Fad quali contributo di idee dell’Omceo di Roma al Ssn, come annunciato dalla sua consigliera Cristina Patrizi.

“Oggi abbiamo un malessere organizzativo che regna nelle strutture da cui dobbiamo uscire e la chiave di volta per uscirne- continua- è quella di diffondere il codice deontologico e soprattuto applicarlo e renderlo vitale, perchè troppo spesso è stato messo da parte”, rileva Lavra.

Nel seminario sono state approfondite le regole deontologiche della professione, con la possibilità di arrivare a un codice europeo, e della nuove frontiere della professione medica come la medicina potenziativa, rivolta non più ai malati ma ai sani che cercano di andare oltre i limiti dell’uomo.

Lavra spiega che il tema ‘Scienza e coscienza’ ha il senso di richiamare alla necessità di coniugare “la conoscenza degli elementi tecnici e non solo della professione con il significato della professione stessa. Il saper fare e il sapere essere medico. Il codice deontologico- sottolinea il presidente- è il dogma che dobbiamo rispettare: purtroppo questo discorso è messo da parte, non c’è sufficiente coscienza del ruolo perché c’è stato un addomesticamento delle conoscenze e i medici sono stati emarginati nell’ambito della organizzazione sanitaria”. Il convegno, infine, ha affrontato anche il nodo delle nuove frontiere della professione medica come la medicina potenziativa: “Abbiamo guardato al futuro, sono metodiche che possono essere insidiose, bisogna interrogarsi su questi bisogni e coltivare gli aspetti etici che vanno sempre aggiornati, lo faremo con cadenza di pochi anni”, conclude Lavra. 

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