La libertà è un lusso senza griffe

ROMA – In mezzo alla confusione generale, al degrado intellettuale diffuso anche dalla televisione, la globalizzazione dell’ignoranza, la volgarità, la superficialità, staccarsi dal coro comporta dei rischi ma anche delle belle soddisfazioni. Dire di no, ribellarsi al’ idiozia è il solo vero lusso democratico, purtroppo non abbastanza  praticato di questi tempi.

L’ignoranza è rassicurante, contagiosa: un epidemia che nessuno denuncia e che miete milioni di vittime “griffate” secondo gli standard riconosciuti ; griffe di lusso indiscusse su abbigliamento, scarpe, borse,  (una ragazzina era pronta a vendere un suo rene per acquistare una borsetta costosissima),  stesse marche di macchine, stessi luoghi di vacanze, stesse mode , stessi libri che in realtà non si leggono, stessi gadget tecnologici irrinunciabili da ostentare per riuscire a far parte del grande clan di quelli che credono di esistere su questo pianeta. Stesse ipocrisie,  stessi giudizi e pregiudizi, stesse menzogne, stesse futilità. Stesse malattie e stesse angosce.

Essere fuori da quel circo e dai circoli esclusivi che frequentano regala un ‘overdose di energia e di autostima. Essere diversi provoca critiche, polemiche, aggressività e perfidia; perfino violenza. Più saranno spietati gli attacchi più sapremmo quanto diamo fastidio agli imbroglioni che non sopportano la bellezza della verità , la limpidezza di certi specchi nei quali odiano doversi guardare seppure per pochi istanti. I furboni detestano essere smascherati, presi con le mani nel sacco.
Intanto  ti godi lo spettacolo delle grosse mosche prigioniere in un barattolo di vetro, o dei piccoli pirana in azione che finiscono per divorarsi l’un l’altro. Pensi al loro funerale a cinque stelle; ci sono imprese funebri per vip, per “griffati”?  Ti viene in mente “il caro estinto “. Immagini di trovarti fra loro per l’ultimo saluto  e mentre cala la bara senti le loro voci interiori che commentano la dipartita. “Ha sperperato fortune al gioco  compresa quella di sua moglie dopo aver attaccato il cappello, quel deficiente era un puttaniere, ha abbandonato la sorella malata terminale in una casa per anziani, non aveva nessun talento, era un tossico senza spina dorsale, è sempre stato un vigliacco, era pretenzioso, avaro, era vendicativo, dispotico, un pessimo marito e padre…….” .

Tu sei sereno, in armonia con te stesso e malgrado tutto anche con loro, pur pensando alle lettere d’insulti, alle lettere anonime che ti hanno mandato, ai soldi che ti hanno rubato, al gatto che ti hanno fatto fuori, ai tradimenti  subiti, le promesse mai mantenute, il tempo, l’amore dedicato ai loro problemi, le loro paure e ti viene in mente che , pur non essendo ebreo, ti avrebbero denunciato in tempo di guerra… perché odiano la tua libertà, la tua gentilezza, la tua onestà e vedi e ascolti in chiesa,dal pulpito, qualcuno della banda tessere lodi ipocrite del defunto abbassandosi ancora alle regole del inganno;  sorridi perché ti fanno pena, perché ti dispiace per loro, perché sai che non puoi fare nulla per renderli migliori. E quasi quasi ti sentiresti in colpa di essere sereno e amante della poesia  ma poi ti rendi conto che la sensazione di malessere che ti sfiora era proprio quello che volevano farti provare per punirti ancora. E allora Li benedici e ti metti a cantare piano, sotto voce una canzone d’amore.

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