Nella terra dei Super Marios. Dal 25 giugno al 1 luglio

ROMA – Due i temi che, come scogli solitari, sono spuntati dal mare, reso piatto dai venti di bonaccia della settimana appena trascorsa; le gesta della nostra nazionale agli Europei (battuti inglesi e tedeschi, siamo in finale contro la Spagna) e le imprese di Monti a Bruxelles per tentare qualcosa contro il maledetto spread.

Singolare effetto grafico su alcune prime pagine dei giornali di lunedì: il titolo “vittoria storica dei fratelli musulmani” sotto la foto dell’esultanza degli azzurri dopo l’ultimo rigore segnato all’Inghilterra. Che si fossero tutti convertiti all’Islam o che avessero a cuore i destini dell’Egitto? Naturalmente no, Allah è grande ma il pallone un po’ di più e finalmente si può tornare a urlare “Forza Italia” senza fare propaganda gratuita, oppure no. C’è da dire che a  furia di sentire il familiare richiamo, al Capocomico è tornata prepotentemente voglia di tornare in campo… (oddio dove ci si procura aglio e paletto di frassino?)

Durante la settimana si sono sprecati (con notevoli dosi di fantasia) i giochi di parole tra i nostri super Mario: Balotelli contro i tedeschi, Monti contro la Merkel (tedesca), riscoprendo inedito amor patrio e orgoglio tricolore  e naturalmente, come sempre accade quando il calcio si sovrappone ad altri fatti cruciali per la propria sopravvivenza, in Italia si procede a scatti, cortocircuitando emotività e fanatismo, buon senso e creduloneria, irrazionale e serietà. Notevole il fotomontaggio del Corriere dello Sport con Monti con cresta dorata e orecchino, senza trascurare l’illuminante sondaggio di Libero: GRAND’ITALIA – “Balotelli ha steso la Germania a Varsavia, Monti la Merkel in Europa: quale dei due Super Mario preferite?”
Vota subito! Sempre di Libero vale la pena di segnalare anche il titolo di venerdì dopo la vittoria dell’Italia sulla Germania: “VaffanMerkel” e anche quello de “Il Giornale” che ha titolato: “Ciao ciao culona”. Seguono sputi, peti bitonali, pernacchi fatti con la mano sotto l’ascella…
Pensare che per anni in Italia c’è stato anche il tempo di discutere e litigare sul perché quasi tutta la cultura fosse finita misteriosamente nelle mani della sinistra…
Se fossi un qualunque elettore o sostenitore del centrodestra italiano, finito di ridere sgangheratamente e tornato serio, forse proverei vergogna di essere rappresentato da gente così… o forse no perché sono esattamente quello che desideravo. Eppure un briciolo di imbarazzo non guasterebbe.
 
Usciamo da Bar Sport e torniamo tra noi. Con un titolo da film di Spielberg: “Alla ricerca dello scudo antispread” viene introdotto l’accordo su crescita e (naturalmente) anti-spread. “Vince l’asse Monti-Hollande”. L’accordo è stato raggiunto nella notte tra giovedì e venerdì: i leader europei hanno trovato un’intesa sulla ricapitalizzazione diretta delle banche e sul ruolo dei fondi salva-Stato. I leader dell’Eurogruppo «hanno aperto alla possibilità che i paesi virtuosi (?) usino i fondi salva stati per riassicurare la stabilità sui mercati attraverso un patto per la crescita e il lavoro in grado di mobilitare oltre 120 miliardi di euro». Si tratta di una vittoria soprattutto per l’Italia e la Spagna, che avevano fatto fronte comune (tecnicamente con il cappello in mano) chiedendo all’Europa maggiore disponibilità ad andare incontro ai Paesi «virtuosi», che pur affrontando difficoltà recessive o di bilancio hanno adottato misure di risanamento e politiche per fare fronte alla crisi. E, per contro, un cedimento della Germania. Anche se la cancelliera tedesca Angela Merkel, che pure fonti tedesche avevano descritto come «irritatissima» con Rajoy, ma soprattutto con Monti, alla fine ha fatto buon viso a cattivo gioco. (2-1 alla fine dei tempi regolamentari).
Non so perché ma la sola esistenza dell’«ombrello» europeo mi fa pensare a quello di Altan, solo più grosso. Speriamo bene, la sensazione che si navighi a vista è un po’ più che una semplice sensazione.

Nel frattempo, in settimana, per preparare questo incontro in maniera distesa, il Grande Cognato aveva iniziato a ripetere le battute centrali della sua prossima campagna elettorale: “usciamo dall’euro”, “usciamo dall’euro senza pagare il conto”, “meglio abitare all’EUR che all’euro” “Che ciai n’euro?” “All’euro preferisco la neuro”, costringendo il buon Bersani addirittura a rispondergli: “Chi dice che bisogna uscire dall’euro è un pazzo. La politica deve essere all’altezza delle sfide storiche”. Commenti: “avete visto c’è cascato pure stavolta!”. Poi come un consumato ventriloquo, ha fatto dire al pupazzo Alfano: “Monti è forte in credibilità a livello internazionale, ma deve metterci contenuti. Tutto ciò ha senso se arrivano risultati.  “è l’ultima volta che ci adeguiamo: l’aspettativa nostra è che Monti torni a casa con dei risultati”. Poi addirittura il pupazzo dopo un attimo di silenzio è scoppiato a ridere.

Sempre per la serie “incredibile ma vero” segnaliamo un simpatico episodio. Alla parola “corruzione”, scatta l’applauso di Silvio Berlusconi. Scatta nel momento esatto in cui Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl e portavoce della P2, scandisce che il governo Monti non avrebbe dovuto occuparsi di portare avanti in Parlamento la nuova legge anticorruzione, che prevede pene più dure per i tangentisti e amplia la tipologia dei reati. E’ accaduto all’assemblea dei gruppi parlamentari del Pdl, e deputati e senatori azzurri si sono subito accodati al Cavaliere. Dal Caimano ai Tarantolati.

E sempre Cicchitto, (poveretto, tocca sempre a lui il compito ingrato di sparare le cazzate più grosse che vengono in mente al capo o ai suoi avvocati difensori) minaccia: “Ferie ad agosto o è crisi”. Cicchitto dice infatti al ministro dei  “Ho avuto dei Rapporti con il Parlamento”, Giarda: “Io ve lo dico: se ci volete far stare qui fino al 12-13 di agosto, sono problemi vostri… A quel punto ve la dovrete trovare voi una maggioranza: in bocca al lupo!
E la replica (incredibile ma vera) del ministro non tarda ad arrivare: “Stiamo negoziando” (?) In rete queste dichiarazioni non passano inosservate. L’importanza di far fronte crisi economica, la continua richiesta di sacrifici, il senso di responsabilità per la tenuta del Paese, che sembra essere assente nelle parole dell’esponente del Popolo delle Libertà, diventa l’argomento per lanciare l’ennesima critica a “una casta che non fa altro che pensare ai propri interessi”. Ma scusate si chiama o non si chiama Popolo delle libertà? E le ferie cosa sono?
Per due volte in una settimana Cicchitto e la sua band hanno dimostrato, vivaddio, una notevole coerenza nella patria dell’incoerenza.
El pueblo (delle libertà) unido jamas serà vencido.

A proposito di cazzate, anche se qui abbiamo sconfinato nel paranormale: Sara Tommasi per giustificare la sua partecipazione al film porno “La mia prima volta” ha dichiarato di essere stata spinta dagli alieni. «Alcuni giorni prima di entrare in questo ambiente ho avuto un contatto con entità aliene che mi hanno impiantato un microchip nel cervello con lo scopo di diffondere l’amore nel mondo. Due di loro sono stati sempre presenti di nascosto sul set», ha raccontato seria al Resto del Carlino. (Anal Alien).

Dal popolo delle libertà, alle parole in libertà della Fornero (sed Freud docet): “Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio”. Ecco la frase che sarebbe stata pronunciata dal ministro del Lavoro durante un’intervista al Wall Street Journal. Parole che il dicastero del Welfare è stato costretto a rettificare per arginare le polemiche che rischiavano di travolgere il ministro proprio nel giorno dell’approvazione della riforma che porta il suo nome.
Quindi: “Il diritto non è un lavoro”, “Il sacrificio sudato porta a un lavoro guadagnato”, “Molti cercan lavoro in quel paese, dove si fanno trenta feste al mese “, “Il diritto al lavoro a maglia non è mai stato messo in discussione”, “Chi semina foglie – frutta non raccoglie”, “Il posto non è un diritto, ma l’avevo visto prima io”, “Stiamo cercando di proteggere alcune persone, non i loro posti”. Il giornalista americano ha concluso l’intervista sbarrando gli occhi “Yes, yes, now I understand ” poi è fuggito via.

Altre dichiarazioni: Sergio Marchionne durante una conferenza stampa a Changsha, nella Cina Meridionale dove ha presentato il nuovo stabilimento Fiat, rispondendo a una domanda sulla decisione del Tribunale di Roma 1 (un Tribunale della Repubblica che applica le leggi dello Stato e la Costituzione) che obbliga Fiat a reintegrare 145 dipendenti Fiom dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, ha affermato “Su Pomigliano folklore locale”.
Poi rivolgendosi ai cinesi presenti “Tutto questo perché in Italia ci sono ancora i comunisti e il sindacato” “mi spiegate come avete fatto voi a farli fuori entrambi?”

Horror Vacui:
Per l’Italia s’aggira uno zombie con 150 milioni di debiti. Lo zombie si chiama Ds, la sigla di un partito che non c’è più ma presenta bilanci come se fosse vivo e vegeto. Basta dare un’occhiata ai conti del 2011, resi noti in settimana, e si scopre che i Democratici di sinistra nuotano ancora in un mare di debiti. In totale fanno 156,6 milioni di euro e in cima alla lista dei creditori troviamo alcune delle più grandi banche nazionali. I DeSaparesidos infatti ormai non hanno più diritto a rimborsi elettorali. I debiti invece restano. E poi ci sono gli stipendi da pagare ai dipendenti. Perchè il partito che non esiste più conta ancora 49 spettri a libro paga.
 
Contraltare: pubblicato episodio inedito di Cuore di Edmondo De Amicis. “Un disoccupato ruba pasta e pannolini, I poliziotti gli pagano la spesa”.
Siena, rimasto senza lavoro, e con moglie e due figli piccoli a carico, ha compiuto un furto in un supermercato. Il proprietario del market, però, lo ha scoperto e ha chiamato la polizia, chiarendo di non volerlo denunciare. I poliziotti delle volanti della questura di Siena, una volta apprese le condizioni dello straniero, che aveva con sé oltre alla pasta e al latte alcuni pacchi di pannolini e degli omogeneizzati, hanno deciso di offrire la spesa. La questura ha poi attivato anche i servizi sociali.
E in mezzo al piatto mare senza vento scorgemmo lontano un piccolo bagliore di umanità? (no era un riflesso di una busta di plastica).

Dalai Lama a Palazzo Marino “Ritroviamo i valori spirituali oppure vi denuncio”.
E’ iniziata così la visita del Dalai Lama a Milano. La suprema autorità religiosa tibetana e Premio Nobel per la Pace, è stata accolta dagli applausi della gente in coda all’ingresso della sede del Comune per vederlo. Presenti anche alcuni militanti del Pdl che hanno manifestato contro il sindaco e la decisione di non concedere la cittadinanza a Tenzin Gyatso. (che in realtà è uno dei nomi d’arte di Roberto Formigoni quando si fa intestare gli assegni).
Il discorso del Dalai Lama è stato tutto incentrato sui valori della tolleranza, della pace e del rispetto reciproco tra gli uomini e tra le religioni che hanno uguale dignità (dipende solo dagli eventi fantastici che scelgono di narrare). Il Nobel nel suo intervento ha parlando anche della crisi: “Nei tempi moderni – ha detto- c’è stata eccessiva esagerazione nel dare importanza allo sviluppo materiale, pensandolo come unica garanzia della felicità e del benessere dell’umanità. Questa è una cosa sbagliata”. E ha aggiunto: “l’eccessiva fiducia nel materialismo è una cosa sbagliata. Bisogna pensare ugualmente anche ai valori interiori e non vedere solo il buio e l’oscurità, ma occorre vedere la luce della speranza”. Il premio Nobel, in conclusione, ha ringraziato il sindaco per essere rimasto composto e in silenzio, ma soprattutto unico ad ascoltarlo fino alla fine, mentre tutto il resto delle persone, udito il discorso, aveva pensato di correre subito a fare shopping per non cadere in tentazione (opposta) Dagli al Lama!

Benedetto XVI fra i terremotati.
“Le macerie sono fuori, non dentro l’anima” così Papa Benedetto XVI saluta la popolazione terremotata di Rovereto sulla Secchia e a stento schiva pezzi di macerie. Il Papa era andato a ricordare un morto sul lavoro, il parroco don Ivan Martini, che in chiesa cercava di portare in salvo la statua della Madonna, mentre tutto intorno crollava. Seguirà spiegazione sull’imperscrutabile volere di Dio nel provocare i terremoti? Ipotesi: è annoiato, ci vuole male o è semplicemente maldestro?

Cronache da Intollerandia
Della serie il peggio non è mai morto anzi gode di ottima salute, una pagina/gruppo su Facebook esclama: “Abortire un bimbo gay è un atto di fede”. Sul social network infatti un gruppo invita a interrompere la gravidanza se al feto “viene diagnosticata l’omosessualità” millantando tesi pseudo scientifiche e collegamenti con ospedali e ricercatori.
Indignate reazioni: “Istigazione all’odio e abuso della credulità” (ma si riferivano alla religione in generale). Originale cocktail d’ignoranza, omofobia e misoginia dietro all’ennesima pagina creata su Facebook al solo scopo di insultare e umiliare una minoranza? No ci mancherebbe…
Da notare solo che se l’operazione è banalmente pianificata a scopo provocatorio, il tragico risiede in alcuni commenti “sinceri e veri” che la stessa raccoglie (uno degli obiettivi dell’operazione è infatti stanare alcuni “normali” e fargli dire ciò che veramente pensano del tema ed ecco alcune perle luccicanti:
 “Troppe, troppe persone sono state traviate dalla falsa morale dei sodomiti ma ora, grazie ai miracoli della scienza, siamo in grado di impedire tutto ciò. Sì, lo so che è tremendo abortire i poveri bimbi affetti dai geni della sodomia ma è il male minore”.
Poi nei diversi status si articola un delirio contro gli omosessuali, definiti come “malati” – nella peggiore tradizione omofoba – da baraccone”, “offesa al Signore” e via dicendo, tra richiami religiosi e commenti di sedicenti mamme che avrebbero deciso di abortire i loro “feti omosessuali”. “I feti che rimangono strangolati intorno al cordone ombelicale sono sicuramente i feti di carattere omosessuale. Questo lo dice l’Oms, e la Natura giustamente insegna. Questa è la testimonianza di uno stimato amico e collega ricercatore”.  “Dopo che a mio figlio è stata diagnosticata l’omosessualità vagavo errabonda senza meta ed anelavo la morte sopra ogni cosa: meglio andare all’inferno che far corrompere gli altri bambini dal frutto del mio grembo. Dopo aver abortito il feto omosessuale sono rimasta nuovamente incinta. Mio figlio è sano, ho visto Dio, sono felice”. “Lo so che è tremendo abortire i poveri bimbi affetti dai geni della sodomia ma è il male minore”, recita un altro status omofobo. Delirio illogicus o fremens? Speriamo solo che alla fine finiscano tutti nel girone del XVII canto dell’Inferno, quello dei sodomiti, dove saranno inseguiti senza sosta dai sodomiti di cui sopra che pare siano velocissimi e molto incazzati.
Comunque a questo punto non ci rimane, tanto per rimanere in tema, che attendere trepidanti l’uscita della nuova pagina/gruppo su Facebook:  “Meglio un figlio frocio che laziale”.

Spigolature dalla terra dei Marios: Camorra, tre morti in dodici ore.
A Casoria tre colpi di pistola contro Andrea Nollino, 42 anni, incensurato e titolare di un bar. Ucciso a Miano Marco Riccio, 18 anni, già noto alle forze dell’ordine. Lasciato fuori dall’ospedale di Ponticelli il corpo del ventunenne Giuseppe Sannino

Nola, rissa alla Festa dei gigli. Dodici feriti a bottigliate.
Una rissa tra gli appartenenti a due paranze è scoppiata all’alba nel corso dei festeggiamenti per i Gigli di Nola. Dieci portatori sono finiti in ospedale oltre a un maresciallo dei carabinieri e ad un assistente della polizia di stato: entrambi guariranno in sette giorni. Il sindaco di Nola ha deciso di sospendere la festa. D’altra parte uno dei significati del giglio è da sempre, oltre la purezza, quello della dignità e nobilità d’animo. (e vai!)

Emergenza caldo, dopo Scipione arriva Caronte, (che per inciso  era il traghettatore dell’Ade e come psicopompo trasportava i nuovi morti da una riva all’altra del fiume Acheronte, mentre oggi al massimo può far incazzare gli automobilisti sulle tangenziali, bloccare le scale mobili nei metro e far addormentare i pendolari facendogli saltare le fermate, tutto naturalmente in mezzo a un caldo da fonderia) e inizierà a soffiare aria calda verso il Mediterraneo. Molte regioni italiane toccheranno i 60°C nel corso del fine settimana. Secondo il bollettino stilato dal ministero della Salute, venerdì sarà “allarme ultravioletto” in quattro città: Perugia (55 gradi), Reggio Calabria (56 gradi), Rieti (57 gradi) e Roma (54 gradi). Nella morsa dell’afa evaporeranno Bologna, Firenze, Ferrara e Pescara (100 gradi).
La nota precedente che ci avvisava che faceva molto caldo perché in piena estate pare non aver sorbito nessun effetto, in compenso si attende con ansia il nome della persona che battezza i fenomeni atmosferici con nomi tanto idioti.

Concludiamo con una buona notizia per tutti gli amanti degli acquari:
New York sott’acqua entro il 2300.
Il livello dei mari destinato ad aumentare di 2,7 metri per il riscaldamento globale. A rischio soprattutto la East Cost. Anche se i grandi della Terra si mettessero immediatamente d’accordo su obiettivi seri per la tutela del clima, il livello dei mari è destinato ad aumentare inesorabilmente nei prossimi secoli. Lo sostiene uno studio elaborato da un team internazionale di scienziati climatici (al loro confronto i Maya sono solo dei simpatici menagrami). Per l’anno 2300 il livello dei mari potrebbe crescere fino 4 metri e inondare New York City, i danni economici sarebbero incalcolabili con il rischio di un vero e proprio esodo di rifugiati.
Peccato che nessuno di noi sarà in grado di vedere l’evento.
Comunque se andate da quelle parti portatevi una ciambella di salvataggio.

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