Se una mattina d’estate un risparmiatore. Settimana dal 23 al 29 luglio

ROMA – Se non fosse preoccupante lo definirei  noioso. Ormai sono mesi che la mia vita è solo preda dello spread, che sale, si innalza, vola dove mai prima, poi scende, si stabilizza e pare un gabbiano, oppure semplicemente un ritmo, non voluto, del mio esistere contemporaneo, mentre un dubbio mi assale sotto il solleone: è se non fosse mai esistito?

D’altra parte pochi sanno cosa sia davvero e ho sentito dire addirittura che sia solo una figura mitologica al pari dell’unicorno o della trinità… ma io credo che esista veramente…
Tutti i giorni, da mesi, sempre la stessa storia. Mi sveglio e mi si para davanti.
Sembra di assistere a un brutto film di fantascienza degli anni ’60, quelli con il mostro di plastica venuto dallo spazio con pessime intenzioni. Ma noi lo faremo a pezzi. Non è vero Mario?
Lunedì leggo: “Lo spread non si ferma, Btp/Bund a 545”. Massimo storico dopo la chiusura di ieri a 537. Wall Street chiude negativa, Dow Jones -0,82%. Tokyo cede l’1,44%.
Ennesima giornata negativa per i mercati. L’angoscia mi avvolge, negli ultimi tempi sono riuscito a risparmiare ben 2892 euro e ne ho investiti subito 2000, ma già ne sto perdendo 1250… Lo spread non si ferma: oddio verremo travolti da una onda gigantesca oppure si aprirà la terra sotto i nostri piedi? Il differenziale Btp/Bund, segna in apertura il massimo storico, a 545 punti, 9 in più rispetto alla chiusura di ieri. E ora cosa facciamo, chiedo terrorizzato a mia moglie?

Sembra l’inizio della catastrofe ma il comandante Monti convoca l’unità di crisi (un giorno mi dovranno pur spiegare in che consiste questa famosa unità di crisi) e dice: “Pronti a misure di emergenza” quindi inizio a preoccuparmi davvero.
Si parla di uno spread “berlusconiano” ma non vedo gerarchi, sciacalli e puttanelle in giro. Vengo preso da panico autentico. Siamo al terzo giorno di caos sui mercati. Monti convoca la war-room anticrisi. Io mi chiudo in casa. Ascolto Radio Londra: Il Comitato per il coordinamento della politica economica e finanziaria è dunque convocato. Presiederà il Comandante Monty Pithon. Ci saranno il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, quello per lo Sviluppo economico Corrado Passera, l’Uomo Ragno, i Fantastici 4 e il titolare agli Affari europei Enzo Moavero. Potrebbe essere necessario prendere “misure di pronto intervento proporzionate alla gravità della crisi”. Sì ma quali. E quelle prese finora, erano sogliole? Possibile che ci siamo curati solo con aspirine e acqua zuccherata mentre serviva la chemio?

Poi improvvisamente arriva l’altro Mario, il drago, il sole.
Il presidente della Bce ha promesso che farà tutto il necessario per salvare la moneta unica e dice: “Basterà”.
Dragon Bot spinge le Borse europee. Spread in calo a quota 475 punti!
Quindi nel giro di tre giorni siamo passati dal baratro buio, all’uscimmo a riveder le stelle. E’ bastata una parola e rispunta l’ottimismo. Se le cose stavano così ci voleva tanto? C’è qualcosa che mi sfugge. Nel frattempo questa storia mi ha ricordato una frase: “Di’ soltanto una parola e io sarò salvato… infatti Draghi l’ha detta: “Basterà”. Potere del Verbo…

Le Borse europee ripartono di slancio dopo la parole del presidente della Bce, Mario Draghi: “L’euro è un processo irreversibile, pronti a tutto per salvarlo e basterà”. Insomma, è arrivato il segnale positivo che il mercato attendeva dalla Bce. Si allenta, quindi, la tensione sui debiti sovrani.

Allora, forte di questo esempio, sono andato anch’io presso la mia banca e di fronte al direttore che mi chiedeva di provvedere alla mia situazione debitoria ho esclamato la parola magica: “L’euro è un processo irreversibile, pronto a tutto per salvarlo e basterà”. Invece non è bastato poiché il direttore mi ha sbattuto fuori e preteso un rientro immediato attraverso denaro vero… Peccato che non capisca le logiche della grande finanza…
Torno a casa sconsolato e inizio a pensare che sia una farsa ben orchestrata e che ci sia del vero quando Paul Krugman parla dell’uso del panico da deficit come scusa per smantellare i programmi sociali… (e altro mi viene da aggiungere).
Comunque non importa per qualche giorno vivemmo tutti felici e nullatenenti…

Trattativa Stato-mafia, la Procura di Palermo chiede 12 rinvii a giudizio al termine dell’indagine sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia che sarebbe avvenuta fra il 1992 il 1994, al tempo delle stragi organizzate da Cosa nostra. C’è anche l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, al quale si contesta la falsa testimonianza. Tra i destinatari con i boss anche Mori e udite udite una novità: Dell’Utri. L’accusa è chiara: i pizzini non sarebbero stati protocollati dal Ministero in maniera regolamentare.

Subito dopo, in settimana, una coincidenza inquietante con la notizia di cui sopra che in un batter baleno fa la felicità dei laureati in Dietrologia.
È morto improvvisamente, all’età di 65 anni, il consigliere del presidente della Repubblica Loris D’Ambrosio, di recente al centro delle polemiche per le intercettazioni delle sue conversazioni con l’ex ministro Nicola Mancino con riferimento all’inchiesta Stato-mafia. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella dichiarazione diffusa dal Quirinale, si è detto profondamente addolorato per la scomparsa del collaboratore e ha espresso “atroce rammarico per una campagna violenta e irresponsabile d’insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose cui era stato di recente pubblicamente esposto”.
Loris D’Ambrosio sarebbe stato stroncato da un infarto. Il magistrato, che da tempo soffriva di problemi cardiaci, ha accusato un malore intorno alle 15,30.

Dalle irresponsabili insinuazioni, agli sciacalli berlusconiani che colgono la palla al balzo per sparare sui giudici antimafia che indagano sulla trattativa tra lo Stato e la mafia.
Maurizio Gasparri, rivela: “La morte di D’Ambrosio è condizionata dagli eventi recenti”.
Gli fa eco “Il Giornale”  “Mafia i magistrati fanno un’altra vittima, il consigliere di Napolitano muore di infarto”. E poi “Condanato a morte”. Libero invece forzando le parole di Napolitano, definisce i giudici degli “assassini”.
Primo premio, però, ancora una volta, a Daniela Santanchè che, su Twitter, digita: “I PM hanno fatto un altro morto, D’Ambrosio. Fermiamoli.”.
Problema etico. Quando li si definisce sciacalli  bisognerebbe chiedere scusa agli sciacalli in pelo e ossa che poverini non oserebbero mai spingersi a tanto.

Dal paese dove non si dimette mai nessuno, oppure dove le dimissioni non vengono accettate (o meglio del gioco delle parti; io dico che le do, tu le rifiuti, io accetto il rifiuto),  arrivano le dimissioni a tempo con promessa: Raffaele Lombardo dopo incontro con Monti: «Mi dimetto il 31 luglio» «L’ipotesi di default era una balla» e «a Dio piacendo» si andrà al voto il 28 e 29 ottobre. Secondo Lombardo infatti la Regione ha i conti solidi e una finanza sostenibile». Tiene ragione. La Sicilia non è forse la sede della prima grande azienda italiana? (per sapere quale sia non cercatela sulle Pagine Gialle…).

Ilva pasticcio all’italiana in tre atti:

Atto primo: sequestro degli impianti.
Sui giornali leggiamo «È stato un provvedimento sofferto nessuna altra alternativa al sequestro» Il pg di Lecce Vignola spiega i dettagli dell’ordinanza: ‘L’Ilva di giorno rispettava prescrizioni di notte le violava’ illustrando in una conferenza stampa a Taranto il decreto di sequestro di sei impianti dell’area a caldo dell’Ilva e quello di arresto di otto persone. «Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c’era altra strada se non il sequestro, non c’era possibilità di adottare altri provvedimenti» Ricordo i morti sul lavoro di Marghera e Genova. I nostri morti non sono di serie B, hanno diritto di essere tutelati».

Atto secondo: la preoccupazione del governo e nervosismo industriale.
Riccardi: “No ricadute sui lavoratori”.
Firmato un “Protocollo d’intesa per la riqualificazione ambientale dell’area” in cui si prevedono bonifiche, riqualificazione industriale e incentivi alle imprese. Stanziamenti per 336 milioni di euro.
Il governo è “preoccupato”.
Clini: “L’azienda collabori con le amministrazioni”.
Federmeccanica: “Colpo insopportabile”.
Federacciai: “Conseguenze sociali drammatiche”. Colpire Taranto significa “colpire duramente la filiera, con conseguenze economiche e sociali drammatiche”.
Il Wwf: “Un atto dovuto”. Nella vicenda dell’Ilva “non si ricada nell’errore di separare la questione ambientale dalla questione occupazionale”.

Atto terzo: l’epilogo.
Ilva, rimossi i blocchi a Taranto. Riprende l’attività lavorativa.
Sono stati rimossi i blocchi agli ingressi e sui ponti della città di Taranto da parte dei lavoratori dell’Ilva che protestavano contro il sequestro disposto dalla magistratura di sei aree dello stabilimento siderurgico nell’ambito dell’inchiesta sul presunto inquinamento ambientale. Sono ripresi regolarmente i turni lavorativi.
Durante la prossima settimana è prevista l’udienza del Tribunale del riesame che esaminerà i ricorsi dell’azienda sia contro le otto misure cautelari ai domiciliari nei confronti di otto dirigenti ed ex dirigenti del gruppo Riva sia per quanto riguarda il sequestro di cokerie, acciaierie, parchi minerali, area agglomerazione, area altiforni e gestione materiali ferrosi.

Sintesi: Basta che ce sta ‘o sole, ca c’é rimasto ‘o mare, ‘na nenna core a core, ‘na canzone pe’ cantá: chi ha avuto, ha avuto, ha avuto: chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce ‘o passato, simmo ‘e Taranto, paisá.

Cosa fanno i politici nella loro riserva indiana? Discutono animatamente. Discutono incuranti di quanto accade fuori. Discutono facendo finta di accapigliarsi per essere poi d’accordo sull’unica cosa essenziale; la loro sopravvivenza in un paese che ha scoperto che può fare benissimo a meno di loro (almeno dei presenti).
Elezioni, Alfano contro il voto in autunno: se non ci si copre bene si rischia un malanno.
Dal Senato ok al semipresidenzialismo. Si pensava alla statura di Berlusconi.
A Palazzo Madama passa l’emendamento alla riforma costituzionale che prevede l’elezione in diretta del Capo dello Stato (su canale 5). Pd e Idv abbandonano l’Aula. Gli altri corrono a occupare gli scranni vuoti. E Alfano blinda Monti: “Al voto nel 2013, con nuova legge elettorale, soddisfatti o rimborsati, in 36 comode rate”. E ancora: doppio turno (aperti anche la domenica)/proporzionale (se tanto mi da tanto) e sbarramento con il filo spinato/dal parlamentarismo al presidenzialismo, tutto in una notte/similpresidenzialismo/necessità di riscrivere la legge elettorale, ma in latino.

Si combatte senza sosta in Siria, la tensione non accenna a diminuire. Migliaia di uomini fedeli al regime siriano ad Aleppo, dove infuria la battaglia con i ribelli dell’opposizione: i militari sono passati all’offensiva anche nell’immediata periferia di Damasco, dove sono iniziati pesanti bombardamenti anche di aree residenziali. Allah è grande ma purtroppo al momento è in ferie.

Mission impossible: la Casa Bianca non ha escluso che Barack Obama provi, sulla scia dell’emozione suscitata nell’opinione pubblica dalla strage della settimana scorsa a Denver, a intervenire sul delicatissimo tema del controllo delle armi. Dopo il massacro il presidente promette: “Faremo qualcosa per fermare questa violenza insensata”. Il portavoce Carney: “E’ possibile che in futuro ce ne occuperemo” poi guarda un punto lontano davanti a sé e sbadiglia.
Dato interessante: all’indomani del massacro di Aurora le vendite delle armi sono aumentate del 41%. (gulp).
Spigolature: Il killer di Aurora ha acquistato nel giro di otto settimane su internet 6.300 munizioni: 3.000 per il fucile semiautomatico ar-15, altri 3.000 per le due pistole glock e 300 caricatori per il fucile a pompa. Lo studente 24enne ha comprato anche una rivista specializzata dalla quale ha imparato come sparare anche 60 colpi al minuto. (quando si dice l’efficienza della strategia di vendita just in time).

A proposito del killer. James Homes non parla con nessuno. Dalla sua cella sputa contro gli agenti che lo sorvegliano o gli portano da mangiare, e per questo, gli è stata infilata una maschera (di Batman?), mentre i secondini che si avvicinano a lui lo fanno protetti anch’essi da una maschera (di Topolino?) Poi chiede: “Come è finito il film?”  Domanda legittima. D’altra parte aveva regolarmente pagato il biglietto e per il primo emendamento ha diritto di sapere come va a finire la pellicola…

Scandalusia
La procura di Milano ha notificato al presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni un informazione di garanzia con contestuale invito a presentarsi dai pm nei prossimi giorni.
Il governatore è indagato con l’aggravante della corruzione internazionale (per i presunti conti elvetici), in concorso con Pierangelo Daccò, Umberto Maugeri, Costantino Passerino e Antonio Simone, nell’inchiesta sulla presunta creazione di fondi neri della fondazione Maugeri, polo ospedaliero privato lombardo. Comunione e Licitazione.

Prove tecniche di civiltà:
Unioni civili, alta tensione nel Pd (il partito più paziente d’Italia, costretto ad ascoltare in maniera civile tutte le su molteplici voci interne) Prima il partito rischia la rottura in aula. (quando è troppo è troppo) Poi si ricompatta. Palazzo Marino approva il registro delle coppie di fatto.
Il voto dopo una seduta-fiume durata 11 ore e mezzo (!).  
Dopo una maratona in consiglio comunale, segnata da un lungo lavoro di mediazione fra le richieste dell’ala cattolica del Pd e di quella laica del Pdl, che aveva capito “le coppie prese sul fatto” è stata approvata la delibera che istituisce il registro delle unioni civili del Comune di Milano.
Trionfo di acrobazie dialettiche per far contenti i cattolici: Nel testo il termine ‘famiglia anagrafica’ è stato sostituito con ‘unione civile’, per “rimarcare la differenza tra coppie di fatto e famiglia tradizionale”. E nel definire le unioni civili, il passaggio ‘insieme di persone legate da vincoli affettivi’ è stato sostituito con ‘due persone legate da vincoli affettivi’, per “evitare il rischio di poligamia”.
Si è arrivati così a un registro “diverso da quello della famiglia anagrafica ma collegato”, che consentirà di ottenere un attestato di unione civile e al quale le coppie di fatto potranno iscriversi dopo aver ottenuto il certificato di famiglia anagrafica. Con l’obiettivo, espresso nel testo della delibera, di “superare situazioni di discriminazione e favorire l’integrazione delle unioni civili nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio”. Uff… che fatica volersi bene!

Senza parole, senza vergogna.
Il 2 agosto 1980 a provocare la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200 non è stata una bomba, ma “un mozzicone di sigaretta”. L’associazione dei parenti delle vittime “è politicizzata” e il suo presidente, Paolo Bolognesi, “ha perso solo la suocera, e come dice un mio amico, la suocera non è una vera perdita “. Sono le parole pronunciate da Licio Gelli, capo della Loggia P2, e Valerio “Giusva” Fioravanti, condannato in via definitiva per la strage, contenute nel documentario inedito “Un solo errore”, regia di Matteo Pasi, proiettato per la prima volta il prossimo 30 luglio in piazza Maggiore.
Secondo Gelli a generare l’esplosione, in una mattinata di agosto, non fu una bomba ma “un mozzicone di sigaretta che è stata lanciata” e ha provocato il “surriscaldamento”.
Inoltre sempre Fioravanti. “Servizi segreti devono fare cose deviate”. “I servizi segreti deviati – sono una bestemmia, i servizi segreti devono fare cose deviate” e “non devono collaborare con la magistratura” perché “rispondono al capo del governo”. “Per fare le cose dritte ci sta la polizia e i carabinieri. Per fare le cose non dritte in tutti i paesi del mondo si usano i servizi segreti. Quindi la leggenda metropolitana dei servizi segreti deviati è una cosa che fa male al cervello dei giovani”.

Il sonno della ragione genera mostri. Sarebbe ora di svegliarsi per scacciarli completamente.

In tempi bui di crisi a tutti i livelli è giusto spendere qualche minuto in allegria. Passiamo quindi a un divertente articolo di Fortunato Spermatozoo che risponde al nome d’arte “Lapo Elkann” intitolato “Nonno l’avrebbe amata” sulla nuova Ferrari F12.
“Da amante dei motori, provare una nuova macchina è per me adrenalina pura e l’emozione si ripete sempre, come se spingessi l’acceleratore per la prima volta. Ho potuto provare la F12 e questo missile col classico V12 portato 6.262 cc da 740 cavalli credo rappresenti un po’ il simbolo di cosa sia in grado di fare oggi la Ferrari. Ossia proporre una supercar dalle prestazioni inavvicinabili dalla concorrenza mondiale, ma poi da usare tutti i giorni. (?) Un po’ come faccio io con i modelli che ho avuto la fortuna di avere: con la mia 599 celestina, la California Blu Scozia con interni in Denim, la mia 458 “camouflage”. Proprio come penso faranno molti clienti perché questa F12 Berlinetta è “bella” da guidare, facile, intuitiva. Sono rimasto colpito dall’inserimento in curva, preciso come quello di una macchina da corsa e da una stabilità record: due aspetti impossibili da conciliare (quando devi tenere a bada 740 cavalli, quasi la potenza di una F1) con comfort e maneggevolezza. E invece a Maranello sono riusciti nel miracolo. Applausi. Se è vero infatti che le Ferrari hanno un’anima, perché accontentarsi di avere quella del vicino?
E voglio concludere con un pensiero per mio Nonno, Gianni Agnelli: questa nuova Ferrari F12 berlinetta lo avrebbe fatto letteralmente impazzire. Sono certo l’avrebbe personalmente customizzata a suo piacimento…”

Caldo. Continua senza sosta la saga settimanale che tira in ballo personaggi della mitologia greca allo scalare di qualche grado. Adesso arriva Ulisse, che non ci pensa due volte e riprende subito il mare. “Troppo caldo, meglio Polifemo!”.

A proposito chiudiamo con una notizia che è passata quasi inosservata: un’arzilla signora vestita di rosa ha dichiarato aperta a Londra, attraverso una sobria e pacata cerimonia, la trentesima Olimpiade dell’era moderna.
God save the games!

Condividi sui social

Articoli correlati