Il cubo di Ruby. Settimana dall’1 al 7 ottobre

ROMA – Ultime dal pianeta. Mentre si fa sempre più accesa la lotta alla nomina d’imperatore delle Americhe, diverse regioni della vecchia Contea sono sull’orlo della bancarotta, una guerra è in procinto di scoppiare e tante altre sono in corso senza il beneficio delle telecamere, mentre succede tutto questo, dicevamo, in una provincia lontana si discute su una bizzarra legge chiamata “anticorruzione” e dello spuntare di un decreto, chiamato in codice “salva Ruby”, per salvare un vecchio satrapo da un processo … Ma andiamo con ordine.

Campionato mondiale di wrestling, primo incontro in programma, Romney mostra il volto moderato (ma era una maschera) e batte Obama nel primo dibattito tv.
A Denver, in Colorado, uno degli Stati in bilico per l’elezione del 6 novembre, lo sfidante repubblicano ottiene un netto successo d’immagine. Obama opaco (non più tanto abbronzato, ha puntualizzato Berlusconi) non è riuscito a incalzare il suo avversario che continuava a svolazzargli davanti agli occhi. Ora si attende il responso degli aruspici che interpreteranno i resti di un cheesburger.
Lo sfidante repubblicano ha sorpreso il presidente democratico con una “sterzata moderata”, vale a dire è salito sulla sedia facendo “brum brum” con la bocca simulando la guida di un SUV, mossa studiata apposta dagli strateghi di comunicazione per cercare di attirare gli elettori indecisi di centro.
Ha poi naturalmente negato di voler ripetere gli sgravi fiscali “stile Bush” in favore dei più ricchi, ha detto anzi (trattenendo uno sghignazzo) che il suo piano consiste nel “ridurre le deduzioni sui privilegiati per poter abbassare il prelievo sul ceto medio e di dotare di un  iPhone 5 ogni cammello che voglia passare attraverso la cruna di un ago”. Poi ha inviato Obama a scegliere una carta dal mazzo e ha fatto comparire una colomba dentro i boxer del presidente. La colomba in seguito, volando improvvisa, gli ha – purtroppo – fatto simulare un’erezione davanti a 50 milioni di americani.

Obama comunque non si è scomposto, ha liberato la colomba ed è tornato a marcare l’avversario. Purtroppo per lui ha fatto un errore imperdonabile in questi incontri: ha detto la verità. “I conti di Romney non tornano, perché il suo piano taglia-deficit (che al tempo stesso vuole abbassare le tasse e aumentare le spese militari) finirete per pagarlo tutti voi, la maggioranza dei lavoratori, coi tagli alla scuola e la privatizzazione della sanità”. Ma lo sfidante, abbandonate le sue maschere in terra, si era già arrampicato sul pennone di un grattacielo, lasciandolo solo nello studio. Tripudio del pubblico. Romney – Obama: 1-0.

Canna del gas news.
Rassicurante comunicato del primo ministro ellenico Samaras  “Liquidità fino a novembre
Siamo come la Germania di Weimar” e lancia l’allarme: senza la nuova tranche di aiuti di Ue, Fmi e Bce la casse dello stato sono destinate a rimanere vuote nel giro di un mese. “La coesione sociale è in pericolo a causa del continuo aumento della disoccupazione, così come è successo in Germania verso la fine della repubblica di Weimar”. (come si dice “urca!” in greco, oppure è già in greco?) Se l’esecutivo guidato da Samaras “dovesse fallire, ci sarà il caos”. In visita ufficiale ad Atene per un vertice bilaterale, Angela Merkel  ha però dichiarato che “vuole aiutare la Grecia a stabilizzarsi nell’eurozona” e ha proposto tre soluzioni: in anestesia totale, generale o senza.
(anestesia; dal greco ἀναισθησία “mancanza della facoltà di sentire”)

Primi derby di stagione:
Siria, con la Turchia tensione alle stelle, Ankara si prepara a un’azione militare. Il governo di Erdogan chiede al Parlamento l’autorizzazione a schierare truppe oltre il confine. Intanto continuano gli attacchi d’artiglieria: uccisi vari soldati di Damasco. All’origine un colpo di mortaio esploso dall’esercito di Assad che ha provocato cinque vittime civili in territorio turco. (Stavamo festeggiando un compleanno, avrebbero commentato i militari, ma non sono stati creduti) Lo scontro militare alla frontiera tra Turchia e Siria è di fatto già in atto, ma rischia di farsi più pesante. Il governo di Ankara ritiene che la crisi siriana sia una minaccia per la sicurezza del Paese e chiede l’approvazione del Parlamento per operazioni militari fuori dai confini nazionali. (ite pax est)

Prove generali di autunno caldo. Dopo le manganellate ai terremotati, agli esodati, ai cassaintegrati, ai disintegrati, ai potenziali disoccupati, torna un vecchio classico; le botte agli studenti.
«Contro crisi e austerità». Tutti in piazza per «difendere la scuola». Ed è subito tensione con le forze dell’ordine. Scontri a Torino, tafferugli a Milano, tafferugli a Roma. tensioni anche a Pisa.
I ragazzi hanno manifestato contro i tagli all’istruzione che “privano milioni di giovani del diritto allo studio, al lavoro, al futuro” e naturalmente sono stati picchiati. “invece di pensare al futuro iniziate a capire il presente” avrebbe puntualizzato uno dei funzionari addetti all’ordine pubblico…
Proposta strategica al movimento studentesco per essere benvoluti da governo, media e da quasi la totalità delle forze politiche; scendere in piazza osannando le manovre del governo, specie i tagli a scuola, ricerca e cultura, chiedere a gran voce  più fondi alla scuola privata, soprattutto cattolica, arrivare davanti alla polizia e prendersi a schiaffi. Fare una piroetta e tornare a casa.

Regione, scandalo fondi Pdl, arrestato Fiorito per peculato.
All’ex capogruppo alla Pisana viene contestata l’appropriazione di un milione e 300mila euro.
Quali le molle che hanno convinto i magistrati a emettere l’ordinanza di custodia cautelare per Franco Fiorito? Pericolo di fuga (ma lo prenderebbero subito perché un ciccione che corre vestito da Batman non passerebbe inosservato…) reiterazione del reato e inquinamento delle prove (aveva già ordinato un hovercraft per le prossime piogge a Roma e tritato alcune fatture per preparare un soffritto). L’ex capogruppo si trova nel carcere romano di Regina Coeli, ampliato per l’occasione.  Singolare affermazione di Fiorito che la dice lunga sul partito fondato da Silvio: “Meglio in cella che nel PDL”.  Da segnalare l’ineffabile avvocato (delle cause perse ma dagli onorari onorati) Carlo Taormina, difensore di Fiorito ”Lasciando perdere le espressioni sentite nell’opinione pubblica in questi giorni, (suvvia trascurabili…) sul piano tecnico non si può parlare di peculato per una giurisprudenza ormai costante. L’ipotesi di peculato non è pertinente. Quando il denaro pubblico entra nelle tasche di un partito, piaccia o non piaccia, diventa denaro privato”… (sconcerto in sala…).

Misteri italiani: si può impedire la corruzione con una legge alla cui stesura partecipano corrotti, concussi e corruttori? naturalmente no, ma andiamo a vedere gli ultimi sviluppi.
Anticorruzione, Schifani promette uno sprint (?) ma un nucleo di giapponesi del Pdl (Partito delle Libagioni) nascosto nella giungla presenta un nuovo “salva-Ruby”.
Il presidente del Senato tenta di essere all’altezza del ruolo e si dice fiducioso e ottimista sui tempi per l’approvazione del disegno di legge. “E’ una richiesta ormai unanime che viene dal Paese”. Ma a ricordargli che la ricreazione è finita ci pensa subito il partito di Berlusconi che presenta tre emendamenti che eviterebbero all’ex premier -gran puttaniere della Repubblica- la condanna nel processo milanese.
Tutti dicono di volerlo e subito, il ddl anticorruzione. Ma guarda un po’, l’iter del provvedimento appare sempre più tortuoso. E sulla strada dell’approvazione spuntano altri emendamenti salva-Ruby: “il salva Rubo”, “ti salvo se Ruby”, “salvate il cubo di Ruby”, “settimo: non Ruby” etc…

Sul tavolo della commissione Giustizia del Senato li hanno infatti presentati i senatori del Pdl Montagna-Galloni. Il nodo è la “specificazione” che il reato di concussione si determina nel momento in cui si ottiene un’utilità patrimoniale, mentre è punibile se un pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio, rimanendo in piedi accanto alla porta e poi improvvisamente entrando nella stanza dell’interrogatorio farebbe sobbalzare, abusando delle sue qualità o dei suoi poteri, l’imputato, costringendolo in seguito a promettere –indebitamente- di cedergli la casa delle vacanze, a lui o a un terzo, ma anche denaro o altra utilità… In poche parole non vuol dire una sega e serve a prendere tempo, ma per dirlo in maniera giuridica ci vorranno mesi…

Scandalusia 1: Tangenti per l’ex area Falck “Filippo Penati va processato”. (ancora? ma non stava già in galera?).
La richiesta della Procura per l’ex presidente pd della Provincia di Milano, che chiederà il rito
immediato. Con le accuse di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti, la Procura di Monza ha chiesto di processare Filippo Penati, l’ex esponente del Pd che in passato ha ricoperto le cariche di sindaco di Sesto San Giovanni, presidente della Provincia di Milano, vicepresidente del consiglio regionale e responsabile della segreteria politica di Pierluigi Bersani.  Penati: “Ora potrò difendermi nel processo. Lo farò con tutte le mie forze e con la determinazione di cui sono capace, perché” – va ripetendo da sempre –  “sono certo della mia correttezza”. Infatti dal proprio punto di vista e dei propri affari è stato correttissimo, quasi ineccepibile, è su il versante opposto che ha mostrato qualche crepa.

Scandalusia 2. Basato su una storia vera: forse la più bella della settimana.
L’inchiesta, le cartelle venivano gonfiate per intascare più soldi «Tasse rubate, l’esattore aiutato  da politici e banchieri».
Beppe Saggese, l’esattore di Tributi Italia in carcere con l’accusa di aver intascato venti milioni di euro delle tasse dei contribuenti, poteva contare su una fitta rete di aiuti che la Guardia di Finanza di Genova sta cercando ora di ricostruire.
Sul fronte delle indagini la novità viene dalla scoperta che le cartelle esattoriali sarebbero state falsificate. Gonfiate, per la precisione. Saggese chiedeva al contribuente più del dovuto per avere a sua volta una cifra più alta per sé. Dovevi 100 euro? Lui ne chiedeva 120: così intascava dal Comune la provvigione (30%) sui 100 euro e dall’ignaro di turno quei 20 euro che lui chiedeva in più. Un tesoro cresciuto assieme al numero delle operazioni spregiudicate dell’esattore e forse in gran parte finito in Lussemburgo e Montenegro, due Paesi nei quali faceva affari attraverso alcune società.
I suoi controllori dovevano essere in teoria l’associazione dei riscossori e i Comuni, riuniti nella Commissione Albo del ministero (organo di vigilanza). Ma dell’associazione di categoria dei riscossori era presidente proprio l’avvocato di Tributi Italia, Pietro Di Benedetto. E i sindaci, hanno scoperto i finanzieri, il più delle volte nemmeno sono stati convocati per le riunioni della Commissione Albo.  

(…Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
Che di catene ha carche ambe le braccia;
Sì che sparte le chiome e senza velo
Siede in terra negletta e sconsolata,
Nascondendo la faccia
Tra le ginocchia, e piange.
Piangi, che ben hai donde, Italia mia…)
Giacomo Leopardi “All’Italia”

Dopo la banalità del male, il male della banalità: Strage Sant’Anna di Stazzema, la procura tedesca archivia l’inchiesta.
“Assenza di prove documentali” per i 17 accusati, ex Ss ancora in vita. Nell’eccidio dell’agosto del ’44 morirono 560 civili: tra cui 100 bambini. Sconcerto e proteste
La decisione è stata motivata con l’assenza di prove documentali comprovanti la responsabilità individuale dei diciassette accusati ancora in vita, tra cui Gerhard Sommer, 91 anni, condannato nel 2005 all’ergastolo insieme ad altri otto imputati dal tribunale di La Spezia. “Dalle indagini, condotte in maniera ampia ed estremamente approfondita insieme all’ufficio criminale del Baden-Wuertemberg, – si legge nel dispositivo – è emerso che non è possibile dimostrare una partecipazione dei 17 indiziati – in particolare degli otto ancora in vita – agli avvenimenti del 12 agosto 1944 nel paese di Sant’Anna di Stazzema punibile con una pena che non sarebbe prescritta”.
Come se essere stati nelle SS non fosse una prova sufficiente…

Dalle tragedie del passato alle commedie del presente di deficienti che a quel passato, in parte, si ispirano. Alemanno jr. in vacanza a Mykonos: foto ricordo con saluto romano.
Sull’Huffington Post Italia due immagini che ritraggono Manfredi, 17 anni, legato a Blocco studentesco, la formazione giovanile di CasaPound, con il braccio teso.
Interessante il curriculum del rampollo che testimonia il successo della trasmissione pedagogica padre/madre-figlio: “Giovane leader di destra del Convitto nazionale, eletto alla Consulta provinciale degli studenti nelle liste del Blocco studentesco, la giovanile dei “fascisti del Terzo millennio” di CasaPound, deejay per passione, ma soprattutto figlio del sindaco di Roma. Alemanno jr., finita la scuola, ha deciso di trascorrere le vacanze prima in California assieme ai genitori, poi in Costa Azzurra e infine è sbarcato in Grecia, nella famosa e frequentatissima isola di Mykonos tra notti in discoteca e giornate sotto il sole in spiaggia. Ed è qui che prima in compagnia di altri tre amici e poi su un balcone con altri cinque Manfro, questo il soprannome usato per mettere dischi, si esibisce nel classico saluto romano: braccio destro teso, e faccia sorridente.
Nel giugno del 2009 fu tirato in ballo per un pestaggio in una villa sulla Camilluccia. Il padre il giorno dopo smentì l’episodio e querelò “Il Fatto quotidiano” che aveva pubblicato la storia. L’anno successivo fu aggredito nei pressi di piazza Euclide: nessun movente politico però. Lo scorso aprile invece era presente, ma non fu coinvolto né interrogato, ad un’altra rissa tra giovani in discoteca all’Argentario finita a coltellate”.
Coraggio con questo promettente inizio tra qualche anno potrebbe essere già seduto su qualche scranno di prestigio. Eia eia Alemaaaà!

“Ultimora:
Napolitano: “Ora ricostruire L’Aquila. No alle new town!” Mobilitata la Lego su tutto il territorio.

Berlusconi non ne può più del Pdl:  «Servono aria pulita e facce (da culo) nuove».

Minetti: “Per fare politica non bisogna essere preparatissimi”.

Coincidenze?”

 

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