8 marzo. Le donne del Burkina Faso: basta spose bambine

Ulteriori adesioni di attivisti e difensori dei diritti umani dal Messico, dall’Italia e dalla Thailandia

ROMA – In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale delle donne, le attiviste del Burkina Faso Hortence Lougué e Kiswendsida Noelie Kouragio in Italia per una serie di incontri di sensibilizzazione nell’ambito della campagna “Mai più spose bambine” di Amnesty International, che mira a porre fine ai matrimoni precoci e forzati, hanno scelto di rispondere all’appello di Roberto Saviano e cantare “Here’s to you”. 

Roberto Saviano, l’autore di “Gomorra” e “Zero zero zero” che denuncia da anni le violenze dello stato e del crimine organizzato, ha invitato tutti a far sentire la propria voce e cantare “Here’s to you”, la ballata di Joan Baez ed Ennio Morricone che negli anni ’70 onorò la storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, messi a morte negli Usa nel 1927, per tutti i Sacco e Vanzetti di oggi. 

Anche Marisela Ortiz dal Messico, Porpora Marcasciano dall’Italia e Mimi Tao dalla Thailandia sostengono la campagna “Here’s to you” lanciata da Amnesty International Italia con Roberto Saviano. Tutti i video sono online su herestoyou.it 

Hortence Lougué e Kiswendsida Noelie Kouragio sono attiviste per i diritti delle donne in Burkina Faso. Hortence Lougué ha fondato l’Association d’appui et d’eveil (PUGSADA) che difende le bambine costrette al matrimonio precoce e lotta contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili, che ancora oggi in Burkina Faso riguarda il 77% delle donne. Kiswendsida Noelie Kouragio è la coordinatrice nazionale dell’attivismo giovanile per Amnesty International Burkina Faso. 

Marisela Ortiz dal 2001 difende le donne che lavorano o transitano a Ciudad Juarez, in Messico. Lì muore una donna ogni 29 ore. Le vittime vengono ritrovate nel deserto, violentate e sfigurate. Il governo fa passare gli omicidi come episodi legati al narcotraffico, ma le donne uccise non hanno spesso alcun contatto con la criminalità. L’associazione di Marisela lotta per raggiungere la verità e per porre fine a questi crimini. Suo genero, attivista per la stessa causa, è stato assassinato nel 2009 e lei stessa da allora vive sotto scorta.

Porpora Marcasciano, è presidente del MIT, Movimento Identità Transessuale. É una vita che si dedica alla lotta per i diritti LGBTI. Ma ancora oggi, in Italia esistono discriminazioni sul piano dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.

Mimi Tao, è una modella transgender. Nata come Phajarat Nobantao, in una famiglia benestante nella Thailandia orientale. Fu mandato dai genitori a studiare in un monastero buddista ma dopo sei anni è andato via per diventare con coraggio ciò che è oggi. Ha subìto discriminazioni e ingiustizie dal mondo della moda, ma oggi è una modella di successo.

Tornare a cantare “Here’s to you” significa mostrare che la lotta alle ingiustizie non è finita e che tutti i Sacco e Vanzetti di oggi non sono soli: perché questo inno per i diritti umani diventi il simbolo dell’impegno di Amnesty International in Italia e nel mondo, insieme a quanti crederanno che il mondo sarà migliore quando sentiremo nostre le ingiustizie del mondo.

Il video-appello di Saviano è stato realizzato da Saatchi & Saatchi in collaborazione con Think Cattleya, per la regia di Bosi & Sironi, disponibile in formati video e radio da 30’’. Grazie a SIAE per l’aiuto e la collaborazione nel rilascio della licenza. Le persone che risponderanno all’appello avranno la possibilità di registrare o up-loadare un video della canzone attraverso il sito herestoyou.it Con i contributi raccolti sarà realizzato un unico videoclip da mostrare al mondo per coinvolgere sempre più persone a sostenere Amnesty International e offrire il proprio contributo per la tutela dei diritti umani ovunque essi siano violati. Per partecipare, far sentire la propria voce e seguire la campagna sui social network è possibile usare l’hashtag #herestoyou

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