La sfida con noi stessi: coaching o meno, la vogliamo vincere?

Il maggior nemico della nostra realizzazione è spesso legato a noi stessi e al valore che diamo al nostro auto-giudizio, spesso espresso in modo poco positivo. 

Spesso usiamo parole più gentile nei confronti degli altri, che pensieri positivi verso noi stessi:

  • Non sarò capace.
  • Non riuscirò.
  • Non ho le capacità.
  • Ho sbagliato, sbaglierò di nuovo sicuramente.
  • Non ce la farò mai.

Una vocina che non ci rassicura affatto quando ci poniamo nuovi obiettivi o nuove sfide si presentano nella nostra vita. 

Spesso sono pensieri che si generano e fuoriescono dal nostro controllo. Pensieri che frenano le nostre azioni.

Spesso non sono legati a nulla di patologico, ma ad una insicurezza che eventi e situazioni hanno insidiato dentro di noi. Trovare il modo per spegnere questi pensieri e sentirci liberi di provare, sperimentare è possibile. Con il coaching si cerca la modalità di auto-risoluzione che attraverso la scelta degli obiettivi, l’analisi di ciò che ci genera il dubbio della riuscita, la pianificazione di azioni e l’azione stessa porta ad una maggiore consapevolezza delle nostre possibilità di riuscita e al raggiungimento dell’obiettivo stesso.

Smettere di pensare è impossibile, bisogna solo dare noi un pensiero costruttivo da seguire alla nostra mente e permettere che il pensare sia una scelta consapevole e non gestita dalle sensazioni di insicurezza.

Di grande aiuto è l’utilizzo di allenamento di tecniche di meditazione o mindfullness, che cercano di indirizzare i nostri pensieri verso la respirazione la prima e verso altri strumenti la seconda. Allenarsi a decidere su cosa focalizzarsi per concentrare la nostra attenzione e energia è utile in tutti gli ambiti della Vita, al fine di direzionare le nostre azioni verso i nostri scopi. 

Ma la vera chiave di volta sta nell’azione, che ci porta fuori dalle abitudini e dalle nostre insicurezze ( https://www.dazebaonews.it/italia/societa/coaching-cafe/item/40171-se-non-c-e-azione-non-e-coaching.html ).

Sostituire la reazione con un’azione scelta in modo razionale è frutto di allenamento che porta a frenare la parte istintuale, utilissima in altre situazioni ad esempio quelle di pericolo, che è meno funzionale ai nostri obiettivi. 

All’opposto ci sono situazioni in cui lasciare che la parte istintuale faccia quello che sente, se funzionale ai nostri scopi, non permettendo alla parte giudicante di frenarci. 

Armonizzare la parte istintiva e quella razionale è un lavoro che permette di far andare in sintonia questi due elementi che ci appartengono e rappresenta la vera sfida, spesso chiave di volta della nostra realizzazione. 

“Dove va la tua attenzione, li andrà la tua energia.
Se ascolterai il tuo “ce la farò”, è probabile che riuscirai.
Se ascolterai il tuo “non riuscirò mai”, è probabile che ciò accadrà.
In entrambi i casi, avrai avuto ragione.” Cit, Caterina Carbonardi 

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