Quando si muore sul lavoro non si può tacere. La lettera denuncia

ROMA – In Italia accade molto spesso di morire sul lavoro, come è successo a Mario Soggiu, operaio di 56 anni, morto il 15 Luglio 2009 nel cantiere del Nuovo Ospedale di Bergamo.

E  può anche accadere che l’Inail non la consideri neanche una morte sul lavoro, come in questo caso, e che neghi l’indennità alla vedova Mariangela Soggiù per ben due anni. Poco importa se è senza reddito e ha due figli a carico.

L’Inail, l’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha un avanzo di bilancio annuale di quasi 2 miliardi di euro, con un “tesoretto” che deriva dalla somma di questi avanzi di bilancio, che ammonta ad oltre 15 miliardi di euro.
Eppure il soppralluogo dell’Asl aveva reso noto molto chiaramente la dinamica dell’accaduto, ma per l’Inail non doveva essere una morte sul lavoro, altrimenti sarebbero stati costretti a pagare la rendita sia alla vedova che ai figli.
L’Inail fu istituito per aiutare i lavoratori quando si infortunano o restano invalidi, pagandogli l’infortunio o riconoscendogli una rendita per invalidità permanente e non per cercare di dare ai malcapitati il meno possibile.
Dovrebbero aiutare le famiglie di chi ha perso un proprio caro sul lavoro, riconoscendo una rendita e non negandola per 2 anni come accade esattamente a Mariangela.
L’Italia è un paese strano. Quando si tratta di parlare di Berlusconi tutti i quotidiani nazionali, i tg nazionali, agenzie di stampa, radio, programmi di attualità non si risparmiano, ma quando si tratta di parlare di queste ingiustizie – incredibile, ma vero –  non si trova un pò di spazio da dedicargli.
Sapete quanti quotidiani nazionali hanno riportato la notizia? Nessuno.
Quanti Tg nazionali? Nessuno
Quante radio nazionali? Nessuna
Quante agenzie di stampa nazionali? Nessuna
Quanti programmi di attualità? Nessuno
Ne hanno parlato solo il Giorno nella cronaca locale di Bergamo,  L’Eco di Bergamo e Il Giornale di Bergamo, quindi la notizia è uscita nella cronaca locale.
Una vera vergogna questa volta nazionale.

E’ sicuro al 100%, quando questa mia lettera arriverà nelle redazioni dei quotidiani, tg, agenzie di stampa, radio, programmi di attualità, qualcuno scriverà dicendomi che gli intaso la casella di posta elettronica e che non gli interessano le mie email, e di non scrivergli più, qualcun’altro è un tema importante, ma un mezzo d’informazione non può parlare solo di quello, altri mi ignoreranno semplicemente.
Mi sta bene tutto. Tuttavia vi prego solo di leggere questa mia lettera e di non cestinarla, perchè io a differenza di molti ho ancora la forza di arrabbiarmi e indignarmi quando accadono queste cose.
Infine spero che questa mia lettera faccia riflettere qualche mezzo d’informazione, perchè quando accadono queste vergogne nazionali, NON SI PUO’ TACERE!!!

Lettera firmata
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza.

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