Femminicidio. Quando la psicologia aiuta

ROMA – Come scrissi nel mio articolo precedente “ le donne abusate si sentono spesso colpevoli, non vittime come realmente sono ma colpevoli, come i loro uomini vogliono far credere loro”…ma non sono solo i loro uomini a volerlo, sono tutti quegli uomini che non hanno consapevolezza e rispetto, né per se’ né per nessun altro.

Tra questi, è notizia di fine Dicembre 2012, anche un parroco, tale Don Piero Corsi, parroco di San Terenzio nel comune di Lerici, che ha esposto sulla bacheca della sua chiesa uno scritto : “Il femminicidio? Colpa delle donne…che provocano con abiti succinti…Le donne facciano autocritica. Quante volte provocano?…donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti…facciamo un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andate a cercare.”
Stando a quanto è scritto, le donne sarebbero dunque le responsabili in caso di omicidi, stupri e violenze sessuali contro loro stesse.
 Donne colpevoli e non vittime secondo il parroco e ciò porterebbe a  giustificare atti che non hanno alcuna giustificazione.
E’ notizia recente che in India una giovanissima donna sia morta per essere stata violentata ripetutamente da un branco di uomini e ancora più recente è la notizia dell’ abuso sessuale e sanguinario su una bambina di sette anni accaduto sempre in India.

In Italia, il paese europeo che ha il maggior numero di femminicidi, c’ è un numero elevatissimo di violenze consumate tra le mura domestiche, ad opera quindi di mariti o ex mariti, fidanzati o ex fidanzati, amanti, padri, conviventi o quant’ altro. Tutti uomini che hanno confuso l’ amore con il possesso, l’ amore con l’ odio… e il loro senso di con-fusione alimenta le loro pretese di una donna reale perfettamente coincidente con quella dei loro sogni, una donna che incarni e soddisfi tutti i loro desideri e… se così non fosse, allora la si può eliminare tanto non serve, così come si  cancella uno sgorbio nero sul quaderno  perché disturba la vista…ma la vista di chi? La vista di chi  non vede se stesso, perciò non può vedere l’ altra, di chi pretende dall’ altra ciò che in realtà dovrebbe agire in prima persona, di chi non conosce i propri sentimenti e li  proietta sull’ altra. E proietta sull’ altra il suo male oscuro, le sue emozioni negative e le con-fonde con quelle della donna che gli sta comunque accanto. La realtà è che le donne perdonano troppo e troppo spesso…e se perdonano troppe volte poi gli uomini si abituano a fare loro sempre più del male.

Occorre fermare tutto ciò.
Le psicologhe-psicoterapeute che lavorano a sostegno delle donne possono fare molto in questo ambito. Per esempio possono fare diagnosi  attraverso test clinici specifici, diagnosi che grazie alla collaborazione delle avvocate che lavorano a favore delle donne, diventano strumenti importantissimi per ottenere risarcimenti economici, attenzione legale, considerazione sociale e il ripristino  di una dignità che era stata cancellata.

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