Lo stress per un esame universitario può influenzare la performance sportiva?

ROMA – Succede di avere un peggioramento netto nelle prestazioni in gara, questo potrebbe essere attribuito a fattori esterni come lo stress per un esame universitario che come altre distrazioni potrebbe influenzare la performance sportiva.

L’esperienza del flow corrisponde ad uno stato psicofisico ottimale: uno “stato di grazia” che rappresenta un elemento predisponente importante per il verificarsi delle cosiddette “peak performances” (prestazioni eccellenti) e si identifica con una particolare condizione in cui l’atleta è così coinvolto nel gesto agonistico in atto da escludere dalla sua mente qualsiasi altra cosa, sviluppando la massima attenzione e concentrazione.

Mihaly Csikszentmihalyi, professore presso il Dipartimento di psicologia dell’Università di Boston, è stato il primo ad occuparsi di “flow”, osservando come alcuni individui in certe particolari condizioni vengano completamente assorbiti dalla pratica di un’attività fino ad entrare in uno stato di leggera trance, ovvero in flow.

 Quindi, affinché si verifichi il flow non ci devono essere distrazioni. Sarebbe importante definire le priorità e dedicarsi a una cosa alla volta per un periodo breve, come mettere qualcosa in un barattolo e riaprirlo dopo un impegno importante.

Io lavoro anche con le polarità, con la sedia vuota, cioè c’è una parte della persona che ritiene più importante una cosa ed un’altra parte che ritiene più importante qualcos’altro. Invito la persona a spostarsi da una sedia all’altra esprimendo cose positive o negative nel portare avanti il proprio obiettivo. 

Importanti sono anche esercizi di meditazione volti a sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni.

 Cosa si intende per stato di leggera trance?

In particolari situazioni la persona è talmente assorta in quello che fa, è talmente in sintonia, talmente padrona della situazione e sicura di avere le competenze, le capacità occorrenti, da vivere una situazione dove sente che tutto andrà come previsto, che tutto andrà liscio, quasi da sperimentare all’atto compiuto un ricordo non completo di quello che è successo e come questo è successo, quasi come se avesse operato affidandosi ad una sua parte subconscia che gli ha chiesto di mettere da parte tutte le paure, le insicurezze dimostrando il suo valore e le sue capacità.

Igor Cassina ha dichiarato che quando ha vinto le Olimpiadi si è sentito sdoppiato: “Non mi ero accorto di aver vinto l’oro. Pensavo riguardasse un’altra persona…”; infatti, questi momenti sono chiamati di “flow”, è come essere in un flusso, una condizione di trance, quello che si sperimenta è indescrivibile, è immenso e difficile da gestire, si può dire che forse ci si arriva impreparati, ci vuole tempo per metabolizzare questi momenti, per organizzarsi la vita e il futuro ed anche in questi momenti è importante fare affidamento, farsi aiutare da persone vicine, da esperti.

 Lo stato di flow non si sperimenta solamente in ambito sportivo, ma anche in altri ambiti, per esempio in ambito artistico può capitare di essere presi da quello che si fa da distaccarsi quasi dalla realtà e lasciarsi andare all’ispirazione, si inizia a scrivere, a disegnare, a comporre musica tutto ciò immersi in sensazioni piacevoli di benessere. In questi casi si può dire che la persona crea qualcosa di inaspettato, quasi di non programmato, ma lo fa perché sa di poterlo fare, di averne le capacità, sa che lo ha già sperimentato e quindi si predispone mentalmente a ri-sperimentarlo, sa che arriverà il momento giusto, ha bisogno solo di concentrarsi, di dedicarsi per un dato lavoro, e dopo se ci riflette pensa: “Ma come ho fatto? Non pensavo di poterlo fare, ma questo l’ho fatto io?”. Sperimenta un senso di soddisfazione elevato che non fa altro che incrementare il suo senso di autoefficacia.

Importante per il raggiungimento della Peak Performance attraverso lo stato di flow è un lavoro definito di “installazione” delle risorse attraverso l’E.M.D.R. (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) facendo focalizzare sull’obiettivo imminente e considerando le risorse occorrenti, le precedenti situazioni dove si sono sperimentate, individuando se possibile anche una parola che le rappresenti, immaginare l’obiettivo da raggiungere legato alle risorse occorrenti e possedute ed “installare” cioè rafforzare tale convinzione basata sull’immaginazione futura credibile e convinta.

 E’ possibile raggiungere uno stato di trance durante sedute di ipnoterapia, Weitzenhoffer (1989) afferma: “Una volta che l’atleta ha avuto l’opportunità di imparare il modo corretto o efficace di eseguire l’esercizio, gli può essere dato il compito, in ipnosi, di visualizzare se stesso mentre esegue i giusti movimenti ancora ed ancora… L’atleta dovrebbe non solo guardare se stesso mentre esegue l’esercizio, ma dovrebbe ‘sentirsi’ quanto più possibile. (1)

In ipnosi si possono immaginare prestazioni prima impossibili.

Weitzenhoffer, A. M. (1989). The practice of hypnotism. In Liggett DR, Hamada S., 1993

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