E’ morto William Hawking, il genio dei buchi neri

E’ stata probabilmente la malattia a trasformare il fisico, l’astrofisico e il matematico inglese Stephen William Hawking (nato a Oxford l’8 gennaio 1942) in un genio della scienza, uno dei più autorevoli cosmologi di tutti i tempi.

Pur essendo condannato all’immobilità da una grave malattia neurologica (a 21 anni gli venne diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica), dal 1979 era professore lucasiano di matematica all’Università di Cambridge, titolare della cattedra che fu già di Isaac Newton. Noto per i suoi contributi alla cosmologia, Hawking è autore di importanti ricerche sui buchi neri e sulla gravità quantistica e si è occupato delle singolarità iniziali dello spazio-tempo. Apprezzato divulgatore, la sua opera più nota è il saggio “A brief history of time” (1988), tradotto in italiano con il titolo “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo” (1988) da Rizzoli, con un’introduzione di Carlo Sagan. Vincolato all’immobilità dagli anni ’80 dalla lenta progressione della Sla, Hawking era limitato dalla sua malattia a comunicare con un sintetizzatore vocale. Ciononostante, la sua immagine pubblica, mediata da numerose apparizioni in documentari e trasmissioni televisive, è divenuta una delle icone popolari della scienza moderna, come già accaduto in passato ad Albert Einstein. Fino alla morte Hawking è stato il direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica di Cambridge. Era membro della Royal Society, della Royal Society of Arts e della Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2009 aveva ricevuto dal presidente statunitense Barack Obama la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d’America. Nel 1982 la Regina Elisabetta II lo aveva nominato Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. Il quoziente d’intelligenza di Stephen Hawking, secondo i test standard, era 160 o 165, lo stesso che molti biografi attribuiscono a Albert Einstein e Isaac Newton. Come professore di matematica e fisica teorica all’Università di Cambridge, Hawking è autore di fondamentali ricerche teoriche di cosmologia relativistica che hanno condotto all’attuale modello interpretativo della struttura su grande scala dello spazio-tempo (ha in particolare dimostrato che la presenza di una singolarità iniziale dello spazio-tempo è una caratteristica inevitabile di qualunque modello realistico di universo in espansione). Rilevanti sono anche i suoi studi sui buchi neri e sull’unificazione della gravitazione con la meccanica quantistica.

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