Scuola. Emergenza Isee. Continua il silenzio del Miur

ROMA –  Con il nuovo anno non si riducono i disagi degli studenti dovuti all’introduzione, ormai datata 1 gennaio 2015, del nuovo indicatore Isee.

“Valutiamo con favore le iniziative di alcuni parlamentari – afferma Alberto Campailla, portavoce di LINK – Coordinamento Universitario – volte a risolvere alcuni nodi centrali e problematici della nuova normativa come il conteggio della borsa dei fratelli che studiano all’università oppure il conteggio delle prestazioni sociali agevolate, come le collaborazioni con le università – le c.d. 200 ore – nonchè alcuni problemi tecnici relativi all’ente deputato allo scorporo della borsa dell’anno precedente. Il problema dell’esclusione dai benefici causata dal nuovo Isee però rimane, con tutti i suoi effetti disastrosi sulla platea dei borsisti”.

“Sebbene, grazie alle nostre battaglie, in alcune regioni si sia riusciti a limitare i danni e a includere molti studenti nei benefici tramite l’innalzamento delle soglie di alcuni bandi o l’emanazione di secondi bandi, queste soluzioni – continua Campailla – sono da un lato non definitive dall’altro non riguardano tutto il territorio nazionale, con il risultato che molti studenti restano ancora penalizzati per la sola colpa di essere iscritti ad un ateneo localizzato in una regione meno sensibile ai temi del diritto allo studio.”

Da subito abbiamo ribadito che servono soluzioni nazionali a questa emergenzaconclude Campaillae in tal senso riteniamo vergognosa l’inerzia del MIUR che, dopo aver convocato il tavolo sull’emergenza Isee ad ottobre, non ha più affrontato il tema ( sebbene in un confronto con il CNSU fosse stata promessa una seconda convocazione per dicembre ).Le risorse, non sufficienti, che sono state inserite in legge di Stabilità devono servire all’apertura di secondi bandi nelle regioni in cui essi ancora non ci sono e serve una revisione nazionale delle soglie massimali di accesso ai benefici, a partire dall’aggiornamento delle soglie previsto annualmente entro il 28 febbraio dal DPCM 9 aprile 2001”.

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