Scuola. Crolla solaio e muore operaio

Link: “Subito un piano di manutenzione per chi lavora negli atenei”

ROMA  – Il 29 ottobre 2015, all’interno della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Seconda Università degli Studi di Napoli è morto un operaio a causa del crollo di un solaio. Il fatto è avvenuto all’interno della sede di Aversa, nel complesso dell’Annunziata, in un’ala che era in fase di ristrutturazione.

“La notizia ci lascia sbigottiti e pieni di rabbia. È inaccettabiledichiara Mattia Papa, coordinatore di LINK Napoli – che un uomo debba perdere la propria vita sul posto di lavoro, in special modo all’interno di un’università, luogo che, per la funzione che ricopre, dovrebbe garantire la sicurezza a chi vi accede. Il maltempo che ha colpito la Campania, e in generale tutto il nostro Paese, pone una seria riflessione sullo stato di manutenzione degli edifici scolastici e universitari, e sulla loro stabilità. La responsabilità di questi disastri è da attribuire anche al continuo definanziamento a cui da decenni è sottoposto il settore della formazione: il più delle volte vengono indette gare al massimo ribasso, con una riduzione del livello di sicurezza per i lavoratori.”

“Le politiche governative – afferma Alberto Campailla, portavoce di LINK – Coordinamento Universitario – continuano a rafforzare gravemente la difficile situazione che l’edilizia universitaria sconta nel nostro Paese: la legge di Stabilità, all’art.33, impone agli atenei la restituzione nelle casse dello Stato dei fondi destinati alla ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici che non siano stati completamente spesi entro il 2014, anche qualora gli atenei abbiano provveduto alla definizione degli interventi da realizzare. Pretendiamo un’inversione di rotta sul tema, perchè episodi come quello di Aversa dimostrano quanto le risorse siano irrinunciabili per consentire ai nostri atenei di uscire dall’emergenza in cui versano.”

“Chiediamo un impegno serio per un piano urgente di manutenzione di quelle strutture che siamo costretti a vivere per poterci garantire un’educazione. E pretendiamo dagli atenei conclude il portavoce di LINK una presa di responsabilità in merito alle condizioni di lavoro di chi opera, a qualsiasi titolo, nelle università. Non è minimamente immaginabile rischiare la vita per poter studiare o lavorare.”

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