Elezioni Grecia. Nea Dimokratia vince, l’euro s’impenna, l’incertezza resta

ROMA – Ormai la vittoria è in tasca a Antonis Samaras del partito Nea Dimokratia. “Una vittoria per tutta Europa”, ha detto il leader del centro destra, dopo  i risultati inequivocabili che determinavano il superamento suo rivale Alexis Tsipras del partito di sinistra Syriza.

“Chiedo a tutti i partiti che hanno lo stesso obiettivo, tenere la Grecia in Europa, di unirsi per formare un governo solido, per superare la crisi”,  ha aggiunto Samaras commentando l’esito di una sfida vinta. E poi: “Rispetteremo le nostre firme e gli impegni presi dalla Grecia e lavoreremo per far uscire il Paese dalla crisi. Non si mette in alcun dubbio l’appartenenza della Grecia all’Europa”.
Parole che fanno capire perfettamente che i vincitori delle politiche faranno di tutto pur di rimanere dentro l’Eurozona. D’altra parte – come fatto intendereTsipras – la competizione elettorale non era solo con i partiti interni alla Grecia, ma soprattutto con la pressione internazionale,  specie da parte della Germania che ha fatto gli scongiuri purchè la Grecia non uscisse dall’eurozona provocando un effetto domino irreversibile. Non è un caso se il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha subito detto che i greci si sono pronunciati per  riforme profonde.
Insomma una mano nella fronte un po’ sudaticcia se la devono essere passata anche il presidente dell’Ue Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, i quali ora annunciano non solo di voler sostenere la Grecia in quanto membro della famiglia, ma anche di lavorare fianco a fianco con il nuovo governo.  

La casa Bianca dopo le congratulazioni di rito auspica che il prima possibile si formi il governo, affinchè la Grecia resti nell’euro e soprattutto rispetti gli ipegni per le riforme.
Perfino il Fondo monetario internazionale, l’FMI, si è detto pronto a impegnarsi con il nuovo governo, aiutandolo a centrare i suoi obiettivi economici. E la risposta immediata arriva anche dalle borse, dove l’esito del voto fa lievemente impennare la moneta europea lasciando intravedere un futuro un po’ più roseo. Almeno questo sembrerebbe a primo acchito.

Tuttavia, la Grecia prima di cantare vittoria dovrà attendere ancora, perchè i problemi ci sono e sono tanti. Prima di mettersi al lavoro il centro destra dovrà quindi puntare su una solida coalizione, capace di dare quel senso di fiducia nei confronti della Troika che, vista la drammatica situazione, ha imposto un piano di salvataggio che qualcuno già ipotizza sarà “lacrime e sangue” per i greci. Ma non solo. C’è da abbattere lo scetticismo dei mercati, i quali non hanno ancora superato la diffidenza nei confronti dello stato greco. Insomma non sarà una passeggiata, perchè di fatto le regole imposte non cambieranno, perchè la situazione socio economica dei greci non potrà migliorare in tempi ragionevoli.  
Intanto i riflettori non si spengono sulla Grecia. Si attende che la formazione della nuova coalizione di maggioranza sia pronta e soprattutto sia credibile prima di tutto agli occhi dei loro concittadini. Le feste è meglio rimandarle, almeno per ora, in questi tempi di crisi nera.

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