Jorge Videla finalmente condannato per i suoi crimini in Argentina

BUENOS AIRES – L’ex dittatore argentino Jorge Rafael Videla, 85 anni, è stato condannato all’ergastolo perchè riconosciuto colpevole di aver fatto sequestrare, torturare e fucilare 31 detenuti politici che erano in balia regime in un carcere di Cordoba tra l’aprile e l’ottobre del 1976, cioè poco dopo il golpe da lui guidato il 24 marzo dello stesso anno.

Nella sentenza è stato stabilito anche che l’ex generale venga «trasferito immediatamente» in un penitenziario civile. In uno storico processo, nel 1985 Videla era già stato condannato all’ergastolo insieme agli ex generali che si erano succeduti nelle Giunte militari che hanno governato l’Argentina fino al 1983. Cinque anni dopo, era però tornato in libertà in seguito all’indulto decretato dall’allora presidente Carlos Menem, beneficio che ha però perduto quando, nel 2005, la Corte suprema lo ha dichiarato incostituzionale. Da allora è stato accusato per vari reati di «lesa umanità» in diverse cause e quello di Cordoba è il primo processo contro di lui ad essersi concluso concluso. Con Videla è stato condannato all’ergastolo anche l’ex generale Luciano Benjamin Menendez, sebbene per lui è stata chiesta una visita medica per sapere se può essere trasferito in un carcere civile. Sia l’ex dittatore che Menendez, intervenendo prima della sentenza, hanno assicurato che hanno agito nell’ambito di «una guerra giusta» e che l’hanno combattuta contro «i sovversivi marxisti che, per ordine dell’Unione Sovietica, e di Cuba, la sua succursale latinoamericana, volevano sottoporre il Paese al loro sistema ideologico». «Prima del golpe lo Stato aveva perso il monopolio della forza e si viveva in un far west locale», aveva sostenuto ieri Videla in un’ultima perorazione riferendosi ai sanguinosi scontri tra la Triplice A, squadroni della morte di ultradestra, e «gruppi di sovversivi» che «addestrati a Cuba e appoggiati economicamente dalla Russia scesero in campo per uccidere». «Assumo pienamente le mie responsabilit… ed i miei subordinati si sono limitati a obbedire agli ordini di una guerra interna», aveva anche ribadito l’ex dittatore che, per quasi 50 minuti, aveva letto in piedi il testo che aveva preparato. Oltre al processo conclusosi a Cordoba, se ne stanno celebrando altri due: uno a Buenos Aires ed un altro a Mar del Plata, in cui almeno una cinquantina di repressori della passata dittatura (1976-1983) dovrebbero venire condannati a dure pene per i reati commessi. La maggior parte di essi non sono mai stati giudicati né detenuti.

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