Siria sospesa dai paesi musulmani. La guerra continua

LA MECCA – I paesi musulmani, riuniti in un vertice straordinario alla Mecca, in Arabia Saudita, hanno sospeso la Siria dall’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oci), al fine di isolare il regime di Bashar al Assad. Come ha affermato il comunicato finale del vertice, i paesi membri dell’Oci hanno concordato sulla «necessità di fermare immediatamente gli atti di violenza in Siria e di sospendere questo paese» dall’organizzazione.

Parlando in conferenza stampa, il segretario generale dell’Oci, Ekmeleddin Ihsanoglu, ha detto che questa decisione rappresenta «un messaggio forte rivolto dal mondo musulmano al regime siriano». «Questo mondo – ha affermato – non può più accettare un regime che massacra il suo popolo utilizzando aerei, carri armati e artiglieria pesante».

Nel frattempo il bollettino di guerra si aggrava. Sarebbe, infatti, di almeno 34 persone, tra cui due bambini e una donna, il bilancio delle vittime della nuova ondata di violenze esplosa oggi tra l’esercito di damasco e milizie di ribelli.
Tra queste, riferisce l’osservatorio per i diritti umani con sede a Londra, 18 sono vittime civili, cadute nel corso dei rastrellamenti e dei bombardamenti effettuati dai lealisti nella città di Aleppo.
Secondo gli attivisti le forze del regime avrebbero preso d’assedio i quartieri di tariq al-bab e qadi askar e colpito in particolare i sobborghi di damasco e del distretto orientale di Deir Ezzor.

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